Consiglio comunale di Alcamo: Noemi Scibilia è il nuovo capogruppo del M5S. Anna Allegro passa all’Udc

redazione

Consiglio comunale di Alcamo: Noemi Scibilia è il nuovo capogruppo del M5S. Anna Allegro passa all’Udc

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venerdì 06 Aprile 2018 - 19:14

L’annuncio delle due consigliere comunali è avvenuto nel corso della seduta consiliare di ieri sera all’interno dell’Aula Falcone-Borsellino. Tra le delibere portate alla votazione dall’organo elettivo, invece, ha acceso un lungo dibattito quella sulla perimetrazione del centro urbano, approvata dalla maggioranza pentastellata.

Durante le comunicazioni della seduta consiliare svoltasi ieri sera, e durata ben quattro ore, la consigliera comunale Anna Allegro ha annunciato all’Aula Consiglio di avere abbandonato il movimento politico “Noi per Alcamo” per traghettare in un partito rappresentato non solo a livello locale. “Volevo comunicare alla presidenza e a tutto il Consiglio comunale il mio passaggio al gruppo politico UDC”, sono state le prime parole del rappresentante politico alla sua seconda esperienza all’interno dell’Aula Falcone-Borsellino. “Vedete sono stata eletta in una lista civica di centro-destra, ma sappiamo tutti che una lista civica rimane finalizzata comunque alla politica locale e non ambisce a orizzonti come può fare un partito politico. Ed io ho sentito l’esigenza di far parte di un progetto che guarda avanti, alla Regione, alla Nazione, all’Europa”, ha così chiarito la sua scelta la vicepresidente della commissione consiliare competente in materia di bilancio. Poi, la consigliera comunale Allegro ha continuato: “Ho trovato nell’Udc valori che io condivido, come la moderazione. Ho sempre dimostrato, mi conoscete, di essere un tipo moderato. Sono per la politica costruttiva e di confronto. Ho trovato nell’UDC, essendo un partito cattolico e di centro, quella politica che va incontro alle esigenze della gente, che condivido in pieno. Il mio auspicio è che si possa creare, anche in prospettiva delle prossime europee, un unico partito di centro-destra che possa arrivare a concretezze”. A darle il benvenuto tra le fila dei democratici cristiani è stato il segretario del partito alcamese e consigliere comunale, Saverio Messana: “Accogliamo a braccia aperte la consigliera Allegro perché la conosco bene da tanto tempo. Poi, ho avuto modo di lavorarci negli ultimi anni in commissione. Devo dire che è una consigliera molto moderata che, veramente, in punta di piedi, lavora molto bene. Noi siamo contenti di accoglierla nel nostro partito. Perciò, benvenuta consigliera Allegro all’interno dell’UDC! Ti auguro buon lavoro e che sia un lavoro proficuo di partito. Almeno questo me lo auguro da segretario del partito politico”.

Un’altra comunicazione importante della serata è stata quella relativa alla designazione della neo capogruppo della maggioranza dei pentastellati, la consigliera comunale Noemi Scibilia che ha informato il Consiglio del passaggio di consegne in tal modo: “Volevo comunicare a quest’Aula che da questa sera sarò il nuovo capogruppo del Movimento 5 stelle. Sono molto emozionata e felice di rivestire questo ruolo. Ringrazio particolarmente il mio gruppo per la fiducia e per l’opportunità che mi sta concedendo in questo momento”. In seguito, la neo capogruppo dei 5 stelle ha aggiunto: “L’obiettivo nei prossimi sei mesi per me sarà quello di fare da collante tra la maggioranza di questo consiglio e la minoranza. Ritengo, ed è assolutamente visibile a tutto il Consiglio, all’amministrazione e, in particolar modo, alla città, che la minoranza è una grande risorsa da cui tutti dobbiamo imparare”. Infine, la consigliera comunale Scibilia ha concluso: “Per me sarà fondamentale la collaborazione. Cercheremo di aprirci nel migliore dei modi e di dare la possibilità a tutti di collaborare e, soprattutto, di portare in quest’Aula degli atti che possano essere il frutto di una completa partecipazione da parte della maggioranza e della minoranza affinché vi sia non solo una completezza, ma, sicuramente, una visione molto più puntuale e globale di quelle che sono le opportunità per la città”.

Tra i punti dell’ordine del giorno della seduta consiliare, conclusasi in tarda serata, che ha suscitato un acceso dibattito, vi è stato quello sulla deliberazione della nuova perimetrazione del centro urbano. Infatti, prima di affrontare l’argomento sono state ritirate le due pregiudiziali sollevate dal consigliere comunale Gino Pitò (ABC-Alcamo Cambierà), componente della terza commissione consiliare competente in materia di urbanistica: la prima, concerneva la relazione AIR (Analisi di Impatto della Regolamentazione) sull’impatto ambientale. Detta analisi è risultata però non necessaria. La seconda pregiudiziale si basava su una questione di legittimità della delibera, poiché la perimetrazione è un atto che riguarda prevalentemente i comuni non dotati di Piano regolatore. Come è stato precisato in Aula Consiglio, le norme vigenti non la vietano neanche nei comuni con un PRG, anche se con vincoli scaduti, come quello di Alcamo e che, dunque, risulta ancora in piedi. La perimetrazione, infatti, non avrebbe alcun impatto sulla nuova edificazione e sull’assetto urbanistico in generale, come spiegato dal dirigente all’Urbanistica, il dottore Venerando Russo. Nello specifico, il dirigente Russo, ha chiarito che la perimetrazione non è uno strumento di pianificazione e, dunque, potrebbe tornare utile agli uffici solamente per le questioni che possono riguardare le cosiddette ripitizzazioni richieste, presenti nel territorio alcamese proprio per la decadenza dei vincoli. Anche il segretario comunale Vito Bonanno ha fornito alcune delucidazioni in merito. In particolare, il dottore Bonanno sull’opportunità della perimetrazione ha affermato: “Rispetto a problemi concreti che quest’Aula ha dovuto affrontare, che hanno portato al comune delle controversie innanzi al TAR , che lo continuano a esporre per questo ping-pong di non capire se siamo fuori o se siamo dentro (dal centro urbano n.d.r.) e che lo stanno esponendo a richieste di risarcimento danni, io ritengo che, avendo fatto l’ufficio questo lavoro in maniera meritoria, io non entro nel merito se è giusta la scelta di dove deve cadere il confine, il mio parere è di opportunità, non può ritenersi che il comune di Alcamo debba dire con chiarezza a fini urbanistici […] cosa è centro abitato e cosa non lo è, perché continuando oggi ad avere un PRG scaduto e, quindi, significa vincoli scaduti, le zone che erano vincolate sono tutte bianche e non riacquistano la vecchia capacità edificatoria, ma la perdono e sono svuotati. Un cittadino deve sapere se può edificare a domanda. Cioè se nel centro abitato o se, invece, fuori dal centro abitato ha regole completamente differenti”. Prima della trattazione del punto, e dopo aver ritirato le due pregiudiziali, il consigliere Gino Pitò è uscito dall’Aula dichiarandosi incompatibile, in quanto l’argomento toccava una questione sulla quale si era espresso e che lo riguarda come tecnico (precisamente di un distributore di carburante in una zona della città). Dopo una sospensione dei lavori dell’aula, la trattazione del punto è stata ripresa dell’assessore Vittorio Ferro, il quale ha dichiarato: “Per me, avere votata questa perimetrazione in Consiglio, non significa solo votare o meno la perimetrazione che l’ufficio probabilmente, oggi, per come si stanno mettendo le cose, non ne ha neanche bisogno. Per me è un atto di fiducia, una fiducia di cui io ho bisogno perché il confronto con voi per me è importante. Io sin da subito ho detto, se vi ricordate, commissioni pubbliche aperte, perché se sbaglio, quando faccio un errore, se viene rilevato immediatamente da chi mi guarda, non dico da chi mi guida, e dice la sua, io evito di fare tanti altri errori. Se voi siete con me, che non significa condividere quello che dico io, potreste farmi avere più attenzione alle cose. Io farò tanti errori, e tanti errori non significa per me figuracce politiche, significa per me, anzi per voi, danni alla città e ai vostri figli, di cui io non mi voglio caricare”.

Un emendamento è stato presentato dai componenti di maggioranza della terza commissione (Asta, Salato e Barone), con il quale sostanzialmente si sono adottate le osservazioni di una nota della sovraintendenza. Nelle dichiarazione di voto, invece, prima della votazione della delibera, sono emerse le posizioni della minoranza, a cominciare dalla consigliera Allegro, appena approdata all’UDC, la quale rivolgendosi all’assessore Ferro ha affermato: “Lei giustamente ha detto che è un atto politico, un atto di fiducia e io questa sera non posso votare favorevolmente perché è giusto che lo faccia la sua maggioranza e neanche mi sento di votare contrario perché comunque è un importante strumento. Quindi, io e il mio collega Messana, parlo a nome del gruppo UDC, ci asterremo”. Il suo intervento è stato seguito da quello del consigliere comunale del M5S, Filippo Salato, che ha attaccato la posizione assunta dal collega di opposizione Pitò. In particolare, l’esponente dei 5 stelle ha sostenuto di aspettarsi, in caso di non condivisione di una delibera, che i consiglieri comunali giungano in Aula con delle proposte: “Si viene con degli emendamenti. Venire invece qui a discutere del nulla, partire con delle pregiudiziali per ostacolare quella che è una deliberazione che avrà un’importanza relativa per tutte le cose che abbiamo detto, ma, comunque, una sua importanza ce l’ha perché porta con sé una visone politica, non mi sembra né serio né un atteggiamento di collaborazione. Nemmeno la ricerca del bene per la collettività”.

Dopo, il contributo del consigliere Salato è stato seguito da quello della rappresentante politica di ABC, Caterina Camarda: “Ho maturato la decisione del voto, che sarà un’astensione, e motivo subito il perché: non per le ragioni tecniche, che ho sentito da una parte e dall’altra, quanto piuttosto per le parole dell’assessore che ha parlato giustamente di scelta politica”. Poi, l’esponente di Alcamo Bene Comune ha precisato: “Siccome io ritengo che questa deliberazione sia importante per ragioni politiche che ovviamente persegue l’assessore, e saremmo in un mondo al contrario se così non fosse, però, proprio perché si tratta di una scelta politica, la motivazione dell’astensione risulta abbastanza lapalissiana. Non c’è neppure bisogno di giustificarla e non mi sento di giustificare altri comportamenti di cui non posso rispondere”.

Il risultato della votazione in Aula Consiglio ha, quindi, avuto tale esito: 12 favorevoli (maggioranza 5 Stelle); 0 voti contrari; 4 consiglieri astenuti (Allegro, Messana, Camarda, Calandrino). Stesso esito quello dell’emendamento proposto in Aula Consiglio dai componenti di maggioranza della commissione che si occupa di urbanistica.

Linda Ferrara

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