Un’ora di sonno in meno ma un’ora di luce in più. Questa notte, fra il 24 e il 25 marzo, torna l’ora legale. Alle due di mattina bisognerà spostare avanti di un’ora le lancette degli orologi per adeguarsi alla convenzione stabilita oltre un secolo fa. In questo modo si posticiperanno alba e tramonto con l’unico inconveniente di un’ora di sonno meno nella notte del passaggio.

Il motivo principale del cambio d’ora è quello del notevole risparmio di energia: in questo modo infatti verrà sfruttata più a lungo la luce solare, permettendo un minore uso dell’illuminazione elettrica. Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, ha stimato che dal 26 marzo al 29 ottobre 2017 l’Italia abbia risparmiato complessivamente 567 milioni di kilowattora. Si tratta del consumo medio annuo di elettricità di oltre 200 mila famiglie.

L’invenzione dell’ora legale è spesso attribuita all’inventore statunitense Benjamin Franklin, che nel 1784 scrisse una lettera satirica pubblicata su un giornale di Parigi, nella quale suggeriva scherzosamente ai parigini di alzarsi più presto al mattino per sfruttare la luce solare e risparmiare sul costo delle candele.