Non so voi, ma noi personalmente siamo preoccupati: da mesi ormai non si hanno più notizie del ministro degli Esteri Angelino Alfano. L’ultima volta è stato visto lo scorso 4 marzo mentre si recava, nottetempo trovando la scuola chiusa, al voto per il rinnovo del Parlamento nazionale. Sembra passato un secolo ma è appena ieri che il nostro era al centro della vita politica italiana ( questo ci siamo meritati…). E’ stato ministro della Giustizia, degli Interni ad è ancora in carica alla Farnesina. E’ stato con Berlusconi, poi ha fondato il Nuovo Centro Destra e voi con chi volete che abbia governato un partito con questo nome? Naturalmente con il Partito Democratico di Metteo Renzi. Poi ha sciolto il partito che ha sempre definito centrista e moderato (e allora perché quel nome…). Ora che ha annunciato il suo ritiro dalla scena politica, ed è stato di parola visto che non si è candidato togliendo agli italiani la possibilità, non so se ci capite, di bocciarlo, già ci manca. In questi ultimi anni del governo siamo stati combattuti, sul nostro Angelino agli Esteri, tra due tesi che cercheremo di esporre in queste nostre brevi note. Un ministro degli Esteri, lo dice lo stesso nome, che fa in prevalenza? Viaggia e va appunto all’estero. Ora noi siamo incerti sul quale sia stata la soluzione migliore. Se avessimo voluto acquistare un qualche prestigio internazionale, diciamoci la verità, non avremmo mai dovuto permettergli di andare fuori dal nostro Paese. Ma non è da scartare la tesi, secondo alcuni decisiva, di quanti sostengono che quando una nazione ha un tale ministro degli esteri, fa bene a mandarlo fuori. Sia perché, hai visto mai, potrebbe rimanervi a lungo. Sia perché in Europa vedano come siamo ridotti e decidano in modo serio di aiutarci. Voi, lo ripetiamo, fate come volete, ma noi sentiamo tutta al necessità di stringerci attorno al nostro ormai ex, Ministro degli Esteri ( se solo sapessimo dove si trova…)
Cronaca