Il prossimo 5 febbraio la Corte presieduta dal giudice Piero Grillo, le parti civili e le difese si ritroveranno in contrada Ventrischi per un’ispezione sul luogo in cui si consumò l’omicidio del maresciallo Silvio Mirarchi. Nell’occasione, sarà oggetto d’attenzione la serra in cui fu trovata una mega coltivazione di canapa dopo la sparatoria in cui fu ferito mortalmente il vicecomandante della Stazione dei carabinieri di Ciavolo e, in particolare, si procederà a un esame di uno sportello laterale che presenterebbe un pezzo di ferro tranciato tra le due ante.
E’ questa la principale novità scaturita dalla prima udienza del 2018 del processo che si sta celebrando davanti alla Corte d’Assise di Trapani e per cui è imputato l’agricoltore marsalese Nicolò Girgenti. Nel corso della stessa, sono stati escussi alcuni testi già sentiti in precedenza, come l’appuntato Cammarata (che sollecitato dall’avvocato di Girgenti, Genny Pisciotta, ha detto di non aver notato nel corso della sparatoria se il portellone laterale della serra fosse aperto) e il colonnello Lo Pani (che ha rappresentato alla Corte le risultanze di un’altra attività di indagine condotta in seguito al delitto). Sono stati sentiti anche Giovanni Abate, padre di Rosa e Vincenzo, che Stefania Parisi, convivente di Emanule Sciuto. La ragazza ha riferito di non aver visto uscire di casa la suocera – Rosa Abate – la sera del delitto. Giovanni Abate ha invece negato la la figlia si sarebbe recata a casa sua per portagli dei vestiti stirati. Infine è stato sentito anche il maresciallo Genovese, a proposito dell’attività di indagine condotta nei confronti di Girgenti. “Nel complesso – sottolinea l’avvocato di parte civile Piero Marino – è stata un’udienza da cui sono emersi pochi elementi di profitto processuale”.
Il prossimo appuntamento, saltato quello originariamente previsto il 15 gennaio, si terrà dunque in esterna, con la suddetta ispezione a Ventrischi da cui potrebbero emergere elementi utili al giudizio finale.