Un prete che benedice cellulari ha fatto più scoop di chi vuole invece restituire Dell’Utri ai suoi cari. Per fortuna. Sempre di Chiesa si parla, della stessa peraltro. Don Alessandro Palermo, il neo giovane parroco della Chiesa di San Matteo, nel centro storico di Marsala, ha avuto una trovata degna del Times, quotidiano londinese che ha ripreso la notizia. Non è un “fake”, è tutto vero: don Alessandro benedice i cellulari proprio nei giorni del Triduo di Santa Lucia perchè, a suo dire, “… con l’avvento di Internet e dei social media, i cellulari sono diventati importantissimi, li teniamo sempre attaccati a noi… in pochissimi conoscono veramente i limiti e i rischi di questo dispositivo e del suo uso.
Manca a tutti i livelli un’educazione mediale, una formazione a come usare il proprio smartphone”. E così una benedizione non può che far bene ai possessori. Ovviamente non si tratta di una boutade, di una provocazione, bensì di una sorta di monito al buon uso o meglio all’uso consapevole dei cellulari, del web e dei social. Ma a ben vedere è anche una buona trovata pubblicitaria. Marketing insomma. D’altronde don Alessandro Palermo è noto anche per una pubblicazione sulla “Chiesa Mediale” e le sue nuove forme di comunicazione. La Chiesa si rinnova, i tempi sono cambiati e bisogna avvicinare nuovi fedeli. Come essere attratti da una vetrina che propone sconti a 9,99 euro: il consumatore sarà sedotto dal prezzo di 9 euro, senza contare che invece gli euro sono 10… con buona pace dei rimanenti 99 centesimi. C’è chi punta sui presepi, visto il periodo natalizio, altri benedicono con la pompa piuttosto che con il saluto fascista, altri ancora cantavano “Bella Ciao” durante la messa. Tanti e variegati i modi di raccogliere “pecorelle smarrite”.
Ma don Gallo, va detto, resta il più avanti di tutti. Dove si è spinto lui non è arrivato nessuno, a tal punto da ipotizzare la celebrazione di messe fuori dalle chiese, l’ordinazione di parroci donne… e probabilmente non verrà mai santificato per quello che con coraggio esprimeva. A beatificarlo saranno i suoi trans, le sue prostitute, le sue “princese”, i suoi tossicodipendenti, la povera gente che lui ha raccolto per le strade multietniche di Genova facendone una grande comunità: San Benedetto al Porto. Poi, a proposito di uso e abuso di cellulari, don Alessandro Palermo ha specificato: “Cosa guardo? Cosa mi piace guardare? Cosa desidero quando guardo una persona, una sua foto o un suo pensiero? Si può anche peccare con lo sguardo”. Un altro prete, che fino a qualche tempo fa celebrava a Marsala, mi disse che persino i 10 Comandamenti vanno interpretati. Che sono gli atti, più che i pensieri, quelli che vanno giudicati. “E chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra” disse Gesù Cristo. Ma spesso, delle sue parole, se ne dimenticano in molti.