Lettera a una ragazza del nostro tempo

Vincenzo Figlioli

Marsala

Lettera a una ragazza del nostro tempo

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mercoledì 22 Novembre 2017 - 06:29

Cara Anna,

in questi giorni stai partecipando alle iniziative organizzate nella tua scuola e nella tua città in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Quando sono venuti in classe a parlartene hai sentito una fitta al cuore e hai fatto finta di non vedere le tue compagne che si giravano verso di te. Ormai però hai imparato a bluffare come quando giochi a carte. Ti sei mostrata mediamente disponibile e mediamente propositiva di fronte agli spunti della prof, cercando di non destare alcun sospetto. Come quella volta che ti sei sistemata i capelli talmente bene da non far vedere a nessuno che avevi un livido al viso. O quell’altra volta che ti sei sentita una truccatrice professionista mentre coprivi magistralmente l’occhio nero con cui avevi mestamente chiuso il tuo sabato sera.

Sei pronta a vivere da convinta comprimaria le iniziative che si terranno fino al 25 per poi tirare un bel sospiro di sollievo, almeno fino all’8 marzo, quando sentirai ancora parlare in tv o a scuola di quella tremenda statistica secondo cui ogni tre giorni in Italia muore una donna per mano di un fidanzato, un marito o uno spasimante violento. Che poi, ti chiedi sempre: “saranno veri questi numeri? O ce li ripetono solo per spaventarci?”. Alle tue compagne lo hai spiegato mille volte: “non è cattivo, succede solo quando beve un po’ troppo o quando si balla. Poi mi chiede sempre scusa e mi fa bellissimi regali per farsi perdonare”. Certo, sai anche tu che sarebbe bello vivere serenamente la tua storia d’amore (se così possiamo chiamarla) senza dover temere che gli prendano i 5 minuti perchè ti ha guardato un altro ragazzo o perchè non gli hai voluto dare il cellulare per fargli controllare le tue conversazioni su whatsapp o messenger. Ma ti consoli pensando che anche tante cantanti e attrici famose hanno vissuto relazioni difficili e tu ti senti più simile a loro che alle tue coetanee, che passano le loro giornate a spettegolare contro di te, semplicemente per invidia. In fin dei conti ti sembrano solo piccole provinciali senza ambizioni, mentre tu credi di avere una marcia in più, che ti consentirà di farti avanti nel mondo dello spettacolo come hai sempre sognato.

Eppure, mia cara Anna, so bene che nel profondo del tuo cuore, sai bene che hai solo paura. Hai una dannata paura di restare sola. E allora, ti fai andar bene un ragazzino che ti prende a schiaffi un sabato sì e l’altro pure semplicemente perchè non sa cosa significa amare un’altra persona. Sai bene che le tue amiche hanno ragione e che le statistiche di cui parlano le prof sono reali. E che a furia di fargliele passare tutte, un giorno potrebbe mandarti all’ospedale e l’indomani cavarsela con un mazzo di rose e una lettera strappalacrime. E allora, cara Anna, se proprio pensi di non potercela fare con le tue forze, ricordati che non sei sola e che a tutti è capitato, nei momenti difficili, di chiedere aiuto. Ai familiari, agli amici, agli insegnanti, agli psicologi, ai volontari dei centri antiviolenza, alle forze dell’ordine. Scegli tu a chi rivolgerti. Ma non sopportare un solo minuto in più quello che hai sopportato in questi mesi. Troverai chi ti amerà davvero. Non avere fretta, il tempo è dalla tua parte.

P.S. Questa lettera non è rivolta a una ragazza in particolare, ma ad un’immaginaria Anna, adolescente del nostro tempo. Conosco più di una ragazza che potrà rivedersi nella protagonista di questa lettera. Spero che questo piccolo seme lanciato oggi possa essere d’aiuto a chi finora non ha trovato il coraggio e la forza di liberarsi dalle catene di un rapporto che non ha nulla a che fare con una relazione amorosa.

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