I deputati questori, l’ingratitudine e l’arte del riposizionamento

Vincenzo Figlioli

Marsala

I deputati questori, l’ingratitudine e l’arte del riposizionamento

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mercoledì 08 Novembre 2017 - 07:21

La legislatura appena trascorsa è stata particolarmente proficua in termini di incarichi per la provincia di Trapani. Abbiamo avuto ben 9 rappresentanti all’Ars e un assessore regionale alla sanità. Eppure non è bastata tanta abbondanza a mettere in sicurezza il futuro dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi o a evitare crisi politico-istituzionali che hanno messo in ginocchio comunità importanti del territorio, come Trapani e Castelvetrano.

C’è da dire anche che 2 dei 9 parlamentari regionali erano anche deputati questori: Nino Oddo e Paolo Ruggirello. Eppure, nonostante tale incarico abbia loro dato maggiori margini di manovra politica e li abbia resi anche un po’ più ricchi, nessuno dei due è riuscito a farsi rieleggere. Il leader dei socialisti trapanesi non è riuscito nemmeno ad arrivare al primo posto nella sua lista, finendo alle spalle di Giacomo Scala. A poco sono valse le campagne acquisti di questi anni, che lo hanno portato a colonizzare gran parte dei Consigli comunali della provincia.

Un destino simile è toccato anche a Ruggirello: dopo tanti anni di militanza del centrodestra, approfittando dei buoni uffici del collega Sammartino con l’attuale Ministro Marco Minniti, era riuscito a salire sul treno di quei “moderati” chiamati a ingrassare le file del Pd, nonostante le resistenze di tanti dirigenti locali, che hanno persino negato a tanti suoi sostenitori di tesserarsi. Così come Oddo, da deputato questore Ruggirello ha avuto la possibilità di distribuire nomine e incarichi di collaborazione a destra e a manca. Eppure, è finito terzo nella lista del Pd, dietro Gucciardi e Tranchida.

Chi vede la politica come arte di distribuzione di incarichi e favori, starà provando solidarietà ed empatia nei confronti dei due generosi deputati questori, probabilmente vittime di tradimenti e ingratitudine da parte di chi si è approfittato in questi anni delle loro posizioni. Ma c’è anche chi comincia a pensare che questo tipo di politica non paghi più come un tempo e che i cittadini (quelli che ancora vanno a votare) siano maggiormente interessati al bene comune piuttosto che al proprio beneficio personale.

In tutto ciò, sono in tanti a chiedersi in queste ore che strada prenderanno quei consiglieri comunali che hanno dichiarato pubblicamente di avere in Oddo e Ruggirello i propri riferimenti politici: li seguiranno con lealtà e coerenza (come gli sposi che si promettono fedeltà reciproca “nella buona e nella cattiva sorte”) o andranno a riposizionarsi verso altri più confortevoli approdi? Particolarmente interessante quanto accadrà nei prossimi giorni a Marsala, dove la maggior parte dei consiglieri comunali ha preferito sostenere candidati provenienti da altri Comuni piuttosto che scegliere gli autoctoni. Che faranno adesso? E’ anche dalle loro scelte che dipende il futuro politico della città.

Sono in tanti, comunque, a credere che gli sconfitti di oggi potrebbero tornare in auge tra qualche mese. Del resto, le elezioni politiche sono dietro l’angolo e i dirigenti nazionali e regionali dei vari partiti hanno spesso dimostrato di preferire l’usato sicuro a nuove scommesse. Perchè, del resto, si sa: il “granaio” siciliano fa gola a tanti e i candidati prescelti dagli isolani potrebbero risultare decisivi per le sorti del governo che verrà.

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