Urla, minacce politiche e accuse incrociate: il Consiglio approva il Bilancio in un clima da resa dei conti

Vincenzo Figlioli

Urla, minacce politiche e accuse incrociate: il Consiglio approva il Bilancio in un clima da resa dei conti

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mercoledì 27 Settembre 2017 - 07:55

Al termine di una lunga giornata di lavoro, conclusasi a notte fonda, il Consiglio comunale di Marsala ha approvato il Bilancio di Previsione 2017. L’assemblea di Sala delle Lapidi ha dunque esitato favorevolmente lo strumento di programmazione economica per l’anno in corso (che ormai volge al termine) scongiurando così il rischio di un commissariamento da parte della Regione per inadempienza. Sedici i voti a favore dell’atto, a fronte del voto contrario di Aldo Rodriquez e Michele Gandolfo e delle astensioni dell’Udc, di Pino Milazzo e del gruppo Cambiamo Marsala.

Ancora una volta, però, la seduta andata ormai in archivio lascia pesanti strascichi sui rapporti interni alla maggioranza e, in generale, tra le forze politiche che compongono l’aula. La giornata è infatti stata caratterizzata da accuse incrociate e da un altissimo tasso di tensione. Tra i più agitati il capogruppo dell’Udc Flavio Coppola, che ha avuto un duro e lungo scontro con il vicepresidente Arturo Galfano in mattinata che lo ha portato a decidere, nel pomeriggio, di non seguire i lavori dai banchi riservati ai consiglieri, ma insieme al pubblico in fondo alla sala. Lo stesso Galfano è stato duramente ripreso anche da Giovanni Sinacori, dopo aver evidenziato che l’opposizione non aveva presentato emendamenti. “L’opposizione ha lavorato duramente per evitare che si arrivasse a questo punto”, ha affermato il segretario dell’Udc, tornando anche alla seduta riguardante il Piano Triennale, che ha visto gli emendamenti cari ad alcuni consiglieri del Pd confluire nel maxiemendamento presentato dallo stesso Galfano. “Avete lavorato scorrettamente”, ha accusato Sinacori. A quel punto Galfano si è lasciato sfuggire una frase (“La sera l’avevo invitata a venire qui ed esprimere i suoi desideri”) che ha scatenato la reazione di Calogero Ferreri, che ha stigmatizzato questo tipo di procedure.

Alta tensione anche tra il capogruppo di Una Voce per Marsala Alfonso Marrone e il sindaco Di Girolamo. L’ex vicepresidente del Consiglio comunale si è unito alle varie richieste di azzeramento della giunta arrivate nel corso del dibattito politico dai componenti della maggioranza. Al contempo, ha minacciato di firmare la mozione di sfiducia nel caso in cui il primo cittadino dovesse richiamare come assessore tecnico l’ingegnere Salvatore Accardi, fino alla scorsa estate espressione del gruppo Una Voce per Marsala. “Nessuno mi ricatta, agli assessori penso io”, ha replicato il sindaco, che per la prima volta ha ammesso che “la maggioranza iniziale non c’è più”. Adesso dovrà occuparsi anche del malcontento di Cambiamo Marsala, espresso con amarezza dalla capogruppo Linda Licari nel motivare la sua astensione e quella del collega Daniele Nuccio dal voto sul Bilancio: “E’ il primo atto importante su cui mi astengo. E’ un segnale per lei, sindaco. […] Non posso permettermi di vedere più certe scene, Piani Triennali che vengono stravolti per situazioni politiche che non vengono risolte da due anni […] Mi auguro che intervenga per capire chi siamo e se vogliamo andare avanti, nell’interesse della città”. Sempre più distante dalla maggioranza il socialista Michele Gandolfo, che ha preannunciato la propria volontà di presentare a dicembre una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco, così come il pentastellato Aldo Rodriquez.

Il primo cittadino, da parte sua, ha avuto un acceso confronto con il presidente Enzo Sturiano, intervenendo dopo l’approvazione del Bilancio. “Dovrei essere contento perchè è passato il bilancio per come l’abbiamo presentato noi. Non lo sono perchè avrei voluto mettere di più per la cultura, i disabili, gli autobus. Forse qualche consigliere dell’opposizione condiziona una parte della maggioranza…Questa sera non sono contento. Siamo stati 5-6-7-8 giorni a interrogare il sindaco continuamente. Bisognerebbe dibattere di più senza arrivare all’ultimo momento. Non è vero che non era possibile capire il bilancio. Non credo che i funzionari di questo Comune si rifiutino di andare in commissione”. “Se siamo arrivati all’ultimo minuto – ha replicato Sturiano – è perchè per quattro mesi l’amministrazione si è sottratta ai lavori d’aula. Il Consiglio comunale non ha fatto casini: abbiamo chiesto solo la possibilità di poterci confrontare sugli atti. Mi auguro che da questo bilancio tragga le dovute considerazioni e faccia tesoro di quello che è accaduto. C’è bisogno di dialogare di più con l’aula e con la maggioranza”.

Lo stesso Sturiano è stato oggetto di ripetute critiche da parte di diversi consiglieri di maggioranza e opposizione per la gestione dei lavori d’aula di questi giorni e, in particolare per i toni utilizzati. Tra i più irritati il capogruppo del Pd Antonio Vinci: “Mai visto un presidente che su tutte le delibere deve fare il presidente, il vicepresidente, l’assessore, il capogruppo. Lei qui deve garantire lo svolgimento dei lavori d’aula, non deve esagerare”. In  soccorso di Sturiano è intervenuta a più riprese la capogruppo di Democratici per Marsala Ginetta Ingrassia: “Sarò io a chiedere al presidente di convocare una seduta di capigruppo, in cui si deciderà come condurre i lavori d’aula e di commissione. Il presidente ha tutelato finora tutti noi. […] Facciamo in modo che invece di dare questo pietoso spettacolo, il Consiglio diventi un’arena serena”.

Inutile dire che i lavori di questa sessione hanno pesantemente risentito non solo delle questioni politiche aperte in città, ma anche e soprattutto delle prossime elezioni regionali. Verosimilmente sarà proprio l’esito delle consultazioni del prossimo 5 novembre a determinare nuovi equilibri politici e, di conseguenza, anche il nuovo assetto della compagine assessoriale, che comunque andrà integrata con la nomina dei due assessori da tempo mancanti.

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