Marco Campagna, segretario provinciale del Partito Democratico e componente della segreteria regionale è impegnato nella definizione della lista in provincia di Trapani. Intanto sabato nella città di Marsala è giunto Matteo Renzi che era accompagnato dal candidato alla presidenza della Regione, Fabrizio Micari.
Avvocato, la presenza del segretario nazionale ha un significato politico?
“La tappa marsalese per la presentazione del suo libro “Avanti”, ha un valore importante. Va inquadrato in quel processo che ha portato alla individuazione del rettore dell’Università di Palermo per la corsa a Palazzo dei Normanni. La scelta è certamente inclusiva e porta ad un allargamento dell’orizzonte politico per coinvolgere un largo campo nel governo della Regione”.
In questo largo campo sembra che non trovino posto i rappresentanti della cosiddetta sinistra al di fuori del Pd.
“Non certamente per nostra volontà. Il progetto “Micari” è altamente innovativo, tende a coinvolgere larga parte della società siciliana che guarda con interesse all’innovazione”.
Da più parti si afferma che le consultazioni siciliane siano il banco di prova per quello che accadrà alle successive elezioni nazionali. Matteo Renzi sembra prendere le distanze da questa impostazione. Lei che ne pensa?
“Penso che il 5 novembre prossimo i siciliani saranno chiamati ad eleggere la classe dirigente dell’Isola per i prossimi 5 anni. Poi saremo impegnati per le consultazioni amministrative in quei comuni dove si eleggerà il sindaco. C’è anche la probabilità che si ritorni ad eleggere i rappresentanti delle provincie. Ecco, i siciliani nella loro peculiarità regionale, saranno impegnati in tutto questo. Poi si voterà anche per il parlamento nazionale, ma quella è un’altra cosa. Parteciperemo in quanto italiani. La politica regionale non deve essere per forza omogenea al risultato nazionale. Noi speriamo di vincere tutte le competizioni a cui parteciperemo”.
Da uomo di centro sinistra è preoccupato della presunta crescita del centro destra in Sicilia?
“Io non riesco a comprendere come i miei corregionali possano votare Musumeci alleato di quel Matteo Salvini che li definisce terroni”. Poi non avverto in giro tutta questa voglia di destra”.
La lista del suo partito per il rinnovo dell’Assemblea regionale della nostra provincia è pronta?
“Grazie ad una legge votata anche da noi a suo tempo, il numero dei parlamentari è stato ridotto. La provincia di Trapani ne eleggerà 5 quindi le liste dovranno essere composte 5 candidati. Abbiamo incassato la disponibilità di Paolo Ruggirello in qualità di deputato uscente, di Giacomo Tranchida ex sindaco di Erice e di Baldo Giucciardi. Quest’ultima candidatura si è resa disponibile dopo la decisione della direzione regionale del partito che ha chiesto a tutti gli assessori del Pd di candidarsi nei propri collegi elettorali. Rimangono altre due posti che verranno ricoperti da donne ma anche tenendo presente il criterio della rappresentanza territoriale”.
Dopo la decisione della deputata marsalese Antonella Milazzo di non ricandidarsi, c’è l’eventualità che la città di Marsala non abbia alcun rappresentante nella lista?
“Stiamo lavorando anche sull’ipotesi di una candidato espressione della città lilybetana. Nulla è stato ancora deciso”.
A proposito della città di Marsala il Pd provinciale che idea si è fatta sulla situazione amministrativa della città amministrata dal sindaco del vostro partito e che da mesi non ha ancora risolto il nodo della nomina di due assessori che si sono dimessi?
“Dialogo spesso con Alberto Di Girolamo al quale il partito conferma la propria fiducia e il proprio sostegno. Sulla nomina degli assessori occorre guardare allo scenario politico che in questi anni è mutato. Comunque quando il sindaco sarà pronto nominerà i suoi collaboratori con le prerogative che gli concede la legge”.