Politiche sociali, sfiduciata la presidente della commissione Linda Licari. Pd: “Atto grave, serve un chiarimento”

redazione

Politiche sociali, sfiduciata la presidente della commissione Linda Licari. Pd: “Atto grave, serve un chiarimento”

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lunedì 10 Luglio 2017 - 14:25

16.00: E’ la stessa Linda Licari, attraverso una nota diffusa agli organi di stampa, a ufficializzare quanto accaduto oggi in seno alla commissione politiche sociali: “Oggi, dopo giorni di discussioni a palazzo VII aprile, sono stata sfiduciata da alcuni componenti dell’opposizione e da due componenti della maggioranza. La sfiducia, già preannunciata, dal consigliere Gandolfo (consigliere di maggioranza) e condivisa da altri, è stata motivata così: mero atto politico contro la gestione dei servizi sociali, contro l’indirizzo politico dell’assessore Ruggieri che ha disatteso le aspettative della città e contro il sindaco che non ha ascoltato le istanze presentate dalla commissioneIn questi due anni ho lavorato mettendo anima e corpo in questo ruolo di grande responsabilità, ascoltando sempre la parte debole e più bisognosa di attenzioni, gli indigenti, sempre più in aumento nella nostra realtà. Ho lavorato insieme ad alcuni componenti sul Regolamento dei servizi sociali proponendo emendamenti, atti d’indirizzo e note che sono state integrate in un nuovo Regolamento attualmente in trattazione in commissione che era necessario votare urgentemente per andare incontro a tante criticità presenti nel vecchio Regolamento. In commissione abbiamo lavorato sull’emergenza abitativa, sui disagi della casa di riposo, sui problemi relativi alla gestione del cimitero. Abbiamo attenzionato il problema sulla sicurezza invitando il sindaco a convocare un tavolo tecnico con tutte le forze dell’ordine e prefetto. Proposto e avviato uno spazio ludico pubblico per le famiglie, avviato nello scorso mese di marzo. Abbiamo avviato una discussione sullo spreco di cibo che andava approfondita e meglio gestita. Sulla Casa di Riposo Giovanni XXIII ci siamo confrontati con sindaco, commissario e dirigente. Non sono mancate le iniziative pubbliche per i disabili e altri soggetti in difficoltà che ho portato avanti, in parte condivise e in parte no dalla commissione. Ciò che mi rammarica maggiormente è il dover pagare, a detta dei componenti che hanno proposto la sfiducia, la mancata condivisione da parte dell’assessore e il sentirmi dire che sul mio operato non c’è nulla da eccepire, ma si agisce per dare un segnale al sindaco. Il mio lavoro non ha mai subito l’influenza né dell’assessore, né del sindaco. Mi sono sempre mossa in autonomia cercando di aprirmi anche all’opposizione, ascoltando e ponendo avanti prima le istanze dei componenti a me più avversi, convinta che il bene comune e in questo caso dei soggetti più disagiati fosse priorità assoluta per tutti, senza distinzione di appartenenza politica. Per me la politica è spendersi, risolvere i problemi della collettività con dinamicità e intuizione, è presenza, ascolto, capacità di parlare dal basso e con tutti. Non posso cambiare il mio modo di operare solo perché qualcuno pensa che sono “troppo presente”. Purtroppo non sono stati mesi facili per me, sono stata spesso bersaglio da parte di una maggioranza che ha fatto più opposizione che proposte concrete. Attaccata per aver rinunciato per qualche mese alle indennità di consigliere, per aver proposto, con la commissione, in tempi rapidi emendamenti per sollevare dalle spese le famiglie sul trasporto disabili, e altro. L’eccessiva operosità in politica dà fastidio e questo ha creato un clima pesante nei miei confronti che ho cercato sempre di superare con moderazione e trovando un punto d’incontro, ma il nuovo che avanza è un problema per molti, se poi è donna ancora peggio.  La sensazione che dietro questa sfiducia, arrivata dopo la mia dichiarazione in un’intervista, in cui chiedevo una verifica politica rimettendo in gioco tutte le presidenze, ci sia una regia, comincia ad esser più fondata. Adesso la verifica politica, dopo il voto di sfiducia di due componenti della maggioranza (Alessandro Coppola – Una voce per Marsala e Michele Gandolfo – PSI) è inevitabile. Pertanto ringrazio i componenti di commissione che hanno sempre collaborato e anche chi oggi pur chiedendo la sfiducia mi ha sottolineato di aver svolto il lavoro sempre con senso di responsabilità, abnegazione e costanza. Continuerò a svolgere il mio lavoro con la stessa tenacia per l’esclusivo interesse della città, in ogni settore in cui potrò agire, senza secondi fini e richieste di poltrone”.

“Sincera solidarietà” a Linda Licari giunge da parte di Daniele Nuccio, con cui condivide l’appartenenza al gruppo Cambiamo Marsala. “Ormai è chiaro che in Consiglio Comunale non si entra nel merito delle discussioni, siamo alla rappresaglia – commenta Nuccio -. E c’è del metodo in tutto questo. E’ un copione che si ripete di fatto. Qualche tempo fa a farne le spese il collega Ferreri che venne, ingiustamente a mio avviso defenestrato dalla presidenza della sua commissione. Bene, anzi male. C’è una strategia nemmeno tanto occulta per limitare quanto più possibile l’azione di quanti a viso aperto ogni giorno e con costanza cercano di dare il proprio contributo, nella più totale libertà e con grande senso del dovere. Colpire Linda Licari vuol dire inviare l’ennesimo messaggio all’amministrazione. E proprio dall’amministrazione e dall’assessorato di competenza mi aspetto una reazione in questo senso. Deve arrivare un segnale! Una reazione a quanti pensano che si possa sacrificare l’interesse generale sull’altare dell’interesse particolare e della vendetta. Diversamente sarà sempre più difficile far fronte ad un modo di operare in consiglio, che trova sponda nei gruppi più antagonisti (seppur a parole facenti parte della maggioranza). La maggioranza in consiglio non esiste più da un pezzo ed è bene che chi di dovere ne prenda atto, con azioni decise. La politica del “calati junco” non ci porterà da nessuna parte. La Città ha bisogno di molto altro e merita una rappresentanza consiliare che metta da parte le litigiosità, le faziosità e le smanie di protagonismo”.


Linda Licari non è più la presidente della commissione politiche sociali del Comune di Marsala. In mattinata, dopo averla invitata ripetutamente alle dimissioni, i componenti della commissione sono stati conseguenti a quanto preannunciato nei giorni scorsi, decidendo di sfiduciare la Licari. Un atto che presenta un valore politico non indifferente, tenuto conto che l’esponente di Cambiamo Marsala e’ considerata molto vicina all’amministrazione Di Girolamo. Di fatto, i consiglieri hanno voluto lanciare un ulteriore segnale di insofferenza al sindaco, all’assessore Clara Ruggieri e al sindaco. Sulla vicenda si registra una presa di posizione immediata del Pd, attraverso una nota congiunta firmata dalla segreteria e dal gruppo consiliare.

“La sfiducia votata oggi alla presidente della commissione consiliare servizi sociali – si legge nella nota – è un atto politico grave. La consigliera Linda Licari ha sempre svolto il suo ruolo con abnegazione, equilibrio e competenza e tale atto appare quanto mai ingiustificato e inopportuno. I rapporti fra consiglio comunale e amministrazione o le legittime critiche all’azione amministrativa non possono e non devono ripercuotersi sui presidenti delle commissioni consiliari, come purtroppo già accaduto nel passato. Alla luce di quanto accaduto, è sempre più urgente procedere ad un chiarimento tra le forza politiche di maggioranza per evitare il ripetersi di situazioni del genere e per rilanciare l’azione amministrativa”.

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