E’ stato un risveglio all’insegna del lutto e della commozione quello che ha accompagnato la comunità di Petrosino. Familiari e amici hanno infatti accolto con profonda tristezza la notizia del ritrovamento del corpo senza vita di Giuseppe Giovanni Accardi, il 62enne petrosileno che ieri era uscito per una battuta di pesca senza però far ritorno a casa.
A lanciare l’allarme nel pomeriggio era stata la figlia, che ha contattato il 1530 segnalando il mancato rientro del genitore, che era solito tornare a casa all’ora di pranzo dopo aver compiuto una tra le attività che – oltre alla musica – maggiormente lo appassionava, la pesca subacquea. Ricevuto l’allarme, sono cominciate le ricerche da parte di una motovedetta della Guardia Costiera di Mazara del Vallo e di un elicottero dell’82° Centro Csar di Birgi, che hanno effettuato un’intensa attività di perlustrazione. L’osservazione del flusso delle correnti ha portato le ricerche verso sud, dove intorno alle 21.25 è stata rinvenuta l’imbarcazione di Accardi, un semicabinato di circa 5 metri, con un motore di 150 cavalli. Con l’ausilio del verricello, è stato calato un aerosoccorritore a bordo della barca che però è risultata vuota. A bordo sono stati trovati i documenti del 62enne petrosileno e l’attrezzatura da sub, ma dell’uomo nessuna traccia.
Nel frattempo, è stato dato anche l’avviso agli altri pescherecci in mare e le ricerche sono andate avanti, senza esito, per tutta la notte. In mattinata, alle 7.05, il ritrovamento del corpo senza vita di Giovanni Accardi, rinvenuto a 8-10 miglia da Capo Granitola. L’uomo indossava la consueta attrezzatura da immersione, con maschera e pinne. Recuperato il cadavere, è stato portato a Marsala dove il magistrato ha disposto l’esame del medico legale per verificare la presenza di ecchimosi o segni di colluttazione, appurando che nessuna traccia sul corpo di Accardi poteva far pensare alla possibilità di un’aggressione. Si presume dunque che il decesso sia stato determinato da cause naturali. E del resto anche i familiari hanno fatto sapere che recentemente l’uomo aveva confessato di aver avuto dolori al petto. L’attrezzatura e l’imbarcazione, come da prassi sono comunque state poste sotto sequestro.
Curiosamente, lo stesso Giuseppe Accardi era stato protagonista di una vicenda simile 20 anni fa: ma in quel caso l’uomo riuscì a raggiungere una boa dove fu poi ritrovato e messo in salvo. Stavolta, la sorte non lo ha assistito. Lascia una moglie e due figlie.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Petrosino Gaspare Giacalone che ha espresso il proprio cordoglio dopo aver saputo della notizia del ritrovamento dal comandante della Capitaneria di Porto di Marsala Gian Luigi Bove.