Oggi, come ogni anno del resto, ricorre il giorno in cui in Italia nel 1945 ebbe fine la seconda guerra mondiale. Sono trascorsi oltre 70 anni e questa data ha cambiato significato oppure rischia di cadere nell’oblio. Per tanti anni è stata il simbolo della fine di una tragedia, poi divenne più banalmente un giorno di festa, in cui i negozi erano chiusi e si fermavano tutte le attività. Ora tutti lavorano, tranne gli uffici pubblici e le grandi ditte private, a da giorno di gita fuori porta si è trasformato in una puntatina in qualche centro commerciale, dove per le commesse e i lavoratori non è festa. Ma il 25 aprile sempre meno ricordato anche nelle scuole, fu un giorno importante per la storia del nostro Paese. E’, e per noi rimane, la data in cui (simbolicamente e non solo) terminò in Italia, e poco prima, oppure di lì a poco, la più grande tragedia dei tempi recenti (e anche qui, e non solo…). Erano stati anni durissimi. Iniziati con un regime che in venti anni aveva tolto le già effimere libertà individuali. Erano stati anni di olio di ricino e di manganellate in testa per chi non era d’accordo. Non si votava, non si esprimeva un pensiero autonomo dal regime e le donne erano schiavizzate, non solo fisicamente, ma anche e soprattutto psicologicamente e socialmente. Poi per inseguire un progetto folle, il regime fascista ci trascinò in una guerra non solo inutile, come tutte le guerre peraltro, ma dall’esito scontato: sarebbero morti milioni di uomini senza un perché. Per avere un posto al sole (ma non bastava una spiaggia), andammo a tentare di “spezzare” le reni ai greci. Non riuscendoci, evidentemente il caldo non faceva per noi, trascinammo centinaia di miglia di italiani a morire nelle steppe ghiacciate della Russia. Un intera generazione di nostri antenati, per quanto ci riguarda quella dei nostri nonni, scomparve nel tentativo di fare dell’Italia un Impero(!?). Poi l’Italia libera. Quella che vorremmo che si ricordasse in questi tempi in cui fischia il vento di nuove guerre. Arrivarono personaggi anche difficili, ma eletti liberamente dal popolo. Inizio l’era di De Gasperi e di Togliatti che passando per Andreotti ci ha portato a Berlusconi e Renzi e che forse ci porterà verso Grillo e Salvini. Comunque la pensiate è la democrazia, che per quanto imperfetta, è meglio di quello che c’era stato prima del 25 aprile del 1945. Ora che abbiamo ricordato, per primi a noi stessi, queste pagine di storia, come è costume dalle nostre parti prepariamo le graticole, la carbonella e i carciofi.
Forze dell'Ordine