Non si arrestano le controversie sul “Caso Eritrine“, i 39 alberi monumentali condannati all’abbattimento dal Comune di Trapani in seguito ad una perizia che ne aveva stabilito la pericolosità per la pubblica sicurezza. Dopo che circa 20 cittadini, costituitisi in un comitato spontaneo hanno predisposto – a spese proprie – un ulteriore perizia sullo stato di salute (e quindi di stabilità) degli alberi impiantati nel 1882 in Viale Duca D’Aosta, arriva il “no” del sindaco Vito Damiano, a “qualsivoglia azione sul patrimonio comunale”. In pratica in sindaco ha fatto sapere al Comitato che, in merito l’iniziativa assunta (ovvero la contro-perizia da parte di un esperto agronomo il cui verdetto arriverà fra un paio di giorni) doveva essere concordata e autorizzata preventivamente con l’Amministrazione comunale.
“Le iniziative – si legge in una nota dell’amministrazione – seppur encomiabili, assunta da Comitati o individualmente da ogni cittadino e che investono competenze esclusive dell’Amministrazione comunale devono essere con essa preventivamente concordate e da questa autorizzate“. Il comitato Pro Eritrine è stato pertanto “invitato ad astenersi da qualsivoglia azione sul patrimonio comunale, ferma restando la disponibilità dell’Amministrazione a valutare le proposte che, se finalizzate a perseguire interessi generali, potranno trovare accoglimento nel rispetto della normativa vigente e delle disposizioni che la stessa Amministrazione riterrà opportuno impartire. Nello specifico, sarà auspicabile una diretta interlocuzione con il Settore competente che dovrà tutelare gli interessi, oltre quelli collettivi, dell’Amministrazione, dell’ATI a cui è stato affidato l’incarico delle verifiche, della ditta affidataria dei lavori nonché garantire la sicurezza in genere anche con diretta assunzione di responsabilità, civile e penale, da parte di chi intende adottare iniziative non condivise. Si precisa, infine, che le aree sulle quali insistono le piante già verificate e classificate a rischio sono state delimitate e interdette alla pubblica fruizione, per cui ogni comportamento difforme comporterà la diretta ed esclusiva assunzione di responsabilità”.