Ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma sono stati in provincia di Trapani, nell’ambito del progetto sulla prevenzione della violenza di genere “Cambia.Menti”, con cui l’ASP di Trapani vuole combattere questo fenomeno che sta raggiungendo livelli sempre più preoccupanti.
Si tratta di Anna De Santi – responsabile dell’unità di neuroscienze sociali del dipartimento di neuroscienze dell’ISS, di Eloise Longo – responsabile scientifico del progetto REVAMP del ministero della salute per la prevenzione della violenza della donna – e di Giulia Scaravelli – responsabile del registro per la procreazione assistita (legge 40) del Centro per la Promozione della Salute dell’ISS.
La violenza sulle donne, si misura oggi con oltre 8,3 milioni sottomesse psicologicamente. Il 21% delle donne, oltre 4,5 milioni, ha subito abusi, molestie, violenze. Riflettere sul benessere, sul malessere, sull’empatia, sull’affettività, sui desideri, sulla perecezione del se’, sulla propria sessualità, sulla gestione delle proprie motivazioni, sulla conoscenza del proprio corpo, sulla parità e disparità, sui propri diritti. Questi gli aspetti che sono stati affrontati durante questa settimana con 120 studentesse di vari istituti scolastici superiori della provincia, il Rosina Salvo di Trapani, l’Alberghierio di Erice e l’istituto Piersanti Mattarella di Castellammare del Golfo
I principi ispiratori su “l’Intelligenza emotiva e l’implementazione dell’Empowerment Personale attraverso lo studio e l’analisi delle life skills dell’Organizzazione mondiale della sanità”, hanno rappresentato il filo conduttore degli incontri che per diversi giorni son stati attuati dalla task force sanitaria per la prevenzione della violenza di genere dell’ASP di Trapani, guidata da Antonio Sparaco, pedagogista sanitario e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, responsabile del Coordinamento aziendale delle Attività di prevenzione del dipartimento Salute mentale. Gli incontri, partecipati ed apprezzati, sono stati organizzati sia in orario antimeridiano che pomeridiano.
“Le studentesse – ha detto Sparaco – entusiaste per le modalità di conduzione dei momenti formativi, hanno dimostrato interesse e volontà di continuare questa attività che ha come obiettivo principale la capacità di riconoscimento dei segnali primordiali di violenza in ambito relazionale”. Questo step sarà seguito da un altro in cui le studentesse si confronteranno con magistrati e forze dell’ordine, per affrontare la violenza di genere da un punto di vista giuridico e repressivo.