La nostra Brexit. A sentire i nostri politici sembra che abbiano tutti ragione. Il Piano Paesaggistico predisposto dall’assessorato ai Beni Culturali della Regione, di concerto con la soprintendenza di Trapani, ha scontentato tutti. Associazioni di categoria, sindacati, Consigli di Ordini professionali direttamente interessati ( architetti, ingegneri, geometri, periti agrari…), semplici cittadini, hanno espresso la loro contrarietà ad una piano che, a loro dire, non solo contiene degli errori evidenti, ma rappresenta un vero pericolo per l’economia del territorio. Volete voi che a pochi mesi dal rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana i nostri politici non si “catapultassero” sulla vicenda a sostegno di…tutti. Abbiamo visto facce e firme di deputati regionali che sembravano scomparsi da anni, forse nascosti in qualche ripostiglio (ce ne saranno anche lì presupponiamo) di Palazzo dei Normanni a Palermo. Se fossimo qualunquisti diremmo che lasciano i loro ricoveri una volta al mese per ritirare lo stipendio. Se fossimo? Invece lo siamo. Naturalmente non tutti deputati regionali sono uguali. Ce ne sono stati di presenti nel territorio. Con quali risultati lo giudicheranno presto gli elettori. Torniamo al Piano Paesaggistico che è meglio. Noi non siamo esperti del settore. Abbiamo sempre pensato, con un po’ di retorica, che bisogna coniugare lo sviluppo con l’ambiente (come poi? Boh!). Di una cosa siamo certi però, che mentre le persone fisiche possono fare valere le proprie ragioni (e in questo caso, a quanto sembra, ne hanno parecchie) l’ambiente, la natura con annessi e connessi non ha la possibilità di farlo. Occorre che qualcuno si sostituisca ad essa. Chi meglio della politica, deputata a ciò, potrebbe farlo? Ma la politica è fatta dai politici. E qui ritorna la nostra anima qualunquista. Non è che per caso i siciliani (e non solo) stiano progettando una loro Brexit dai politici? E poi che accadrà, direbbero quelli più acculturati e amanti della logica che.“…la politica è un’attività nobile…che è anche il modo più democratico con cui si esprimono le idee…che è anche l’arte del possibile. E via così politicando. E ci risiamo. Poi che accadrà dopo la nostra Brexit? Poi si vedrà. Intanto…
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