Dopo il voto di ieri in Consiglio comunale che ne ha determinato la decadenza dall’assemblea di Palazzo Pignatelli, Girolamo Fazio non mostra segni di scoramento e rilancia il proprio progetto per le prossime amministrative: «Voglio rassicurare i cittadini trapanesi. Parteciperò alle elezioni amministrative. Mi candiderò alla carica di sindaco». Fazio, che ha già presentato ricorso al Tar contro la delibera votata ieri e quelle propedeutiche esitate nelle settimane precedenti dallo stesso Consiglio comunale, afferma che la decadenza da consigliere non ha alcun effetto sulla sua candidabilità alle elezioni di primavera e coglie l’occasione per sferrare un duro attacco ai suoi principali avversari politici. «Il voto di ieri sera consegna con chiarezza una verità – dice Fazio -: l’onorevole Nino Oddo, leader dei socialisti trapanesi, l’onorevole Paolo Ruggirello, magna pars del PD trapanese, e aree di Forza Italia vicine al senatore d’Alì, hanno chiuso un accordo. I consiglieri socialisti di Nino Oddo potevano essere l’ago della bilancia per arginare questa farsa della incompatibilità ma, evidentemente, hanno preferito mettere in campo la naturale disposizione agli intrighi di un esponente politico, come Oddo, che nelle scorse settimane chiedeva con insistenza di discutere con me delle alleanze per le prossime elezioni amministrative, e che al mio rifiuto ha agito come meglio sa fare». «Il motivo del mio rifiuto di un accordo con Oddo ed i suoi accoliti è semplice – continua Fazio – : non mi sarei mai alleato con chi utilizza i soldi pubblici come fa lui, distribuendo a destra e a manca incarichi attraverso il suo ruolo di deputato Questore all’ARS, con contratti di collaborazione quanto meno discutibili. Siamo lontani anni luce. Poi se i trapanesi intendono farsi amministrare da Oddo, Ruggirello, dal Pd e da d’Alì, facciano pure, lo possono decidere nelle urne». «Ieri, semmai ce ne fosse stato bisogno – conclude l’ex sindaco -, è stato finalmente chiarito che quella assunta dalla maggioranza del consiglio comunale di Trapani che sostiene questo sindaco e che lo ha mantenuto al suo posto rigettando la mozione di sfiducia, non è una decisione presa sul piano tecnico giuridico, sui fatti, ma una decisione di tipo politico. Prendo atto della coerenza mostrata dai consiglieri Vincenzo Abbruscato e Ninni Passalacqua; nonostante siano sempre stati apertamente miei avversari politici hanno avuto il coraggio, anche per eventuali prezzi che potrebbero pagare all’interno del loro partito, di esprimere un voto libero da condizionamenti esterni al consiglio comunale».
Dopo la nota diffusa ieri sera, Uniti per il Futuro ha inviato agli organi di stampa un ulteriore comunicato in cui dichiara di accogliere con soddisfazione la decisione di Fazio di candidarsi a sindaco.
Rispetto al passaggio riguardante il Pd, non si fa attendere la replica a Fazio del segretario comunale Francesco Brillante.
“Nel ricordare che il PD è un partito garantista, che non è volutamente entrato nella pubblica discussione sulla sua decadenza, si evidenzia che il garantismo non è argomento affrontabile sul Fazio. L’ormai ex consigliere è un pregiudicato, condannato in sede penale in via definitiva per un reato di violenza commesso al tempo in cui era Sindaco, per i quali effetti risarcitori è stato coinvolto il Comune di Trapani, e da lì la lite che determina da decadenza, che non è causa di una decisione dei “cattivi” consiglieri, ma effetto di un condotta criminosa personalmente compiuta da Fazio e acclarata in diversi gradi di giudizio in via definitiva. Si può difendere ogni posizione ed ogni persona, ma non si può giustificare in alcun caso la commissione di un reato e nè mistificare le sue conseguenze. Tanto dovevo nella qualità che ricopro per essere il PD stato tirato in ballo”.
Altrettanto puntuale la controreplica di Fazio al segretario del Pd: “Non intendo cadere nella provocazione di Francesco Brillante, segretario comunale di Nino Grignano e di Paolo Ruggirello. Per trovare risposta alle sue stupidaggini e per accrescere la sua cultura giuridica, bene farebbe, a leggersi le sentenze di primo e secondo grado dei giudici penali che mi hanno condannato. Ricordo a Brillante, e lo ricordo anche ai consiglieri comunali che non hanno deliberatamente ascoltato in aula le mie controdeduzioni alla farsesca delibera della incompatibilità sopravvenuta, che è confermato proprio dai giudici penali che ho agito a difesa della città di Trapani e dei trapanesi. Lui invece deve ancora dimostrare di aver fatto qualcosa per la città. Fino ad oggi non ha fatto altro che reggere bordone a chi ha ordito, fuori da Palazzo Cavarretta e con la complicità del sindaco Damiano, le trame per escludermi dal consiglio”.
Sul passaggio riguardante il ruolo del Psi nella votazione di ieri, è invece il deputato regionale Nino Oddo a rispondere a Fazio: “Come già ho avuto modo di ricordare in altri casi, l’autorevolezza di un politico si misura quando è chiamato a gestire una sconfitta. Comprendo che l’onorevole Mimmo Fazio non ha trascorso una bella nottata, dopo la decadenza proclamata dal Consiglio comunale di Trapani di ieri sera, ma questo non lo giustifica sulle cadute di stile che leggo in merito alle sue esternazioni. I consiglieri del PSI, nel corso delle precedenti due votazioni sull’ argomento, si erano astenuti; ritenevamo infatti questa posizione corretta e rispettosa anche della persona e del parlamentare coinvolto. Ebbene, nei giorni scorsi, il movimento di Fazio ci ha attaccato pesantemente per questo atteggiamento, ritenuto “pilatesco”. In questa terza votazione, pertanto, anche su loro sollecitazione, abbiamo partecipato al voto. L’ esito del voto non è stato quello auspicato da Fazio? Ce ne dispiace, ma il PSI ha votato liberamente, senza accordi preventivi né con lui né con altri, perché il sottoscritto, quando fa gli accordi, ci mette la faccia. Non come l’accordo trasversale Fazio-Tranchida, che i due negano ma che ormai è un segreto di Pulcinella”.
“Sono sempre stato in silenzio sulla vicenda della incompatibilità di Fazio in consiglio comunale – afferma il candidato sindaco Piero Savona – non per carenza di convincimento personale, ma perché la considero un’altra tappa della lunga guerra intestina al Centro Destra trapanese che tanto male ha fatto a questa città, compreso il regalo dell’attuale amministrazione Damiano. L’ultima votazione di ieri appare, a differenza delle due precedenti, alquanto anomala atteso che si è formato un cartello composto da FI, Socialisti ed ex Art. 4; ciò, da candidato sindaco, mi fa riflettere e non rallegrare per la dichiarazione di incompatibilità di un avversario”.
“E’ bene comprendere se questo voto sia frutto del momento, o un accordo strategico che potrebbe ridefinire un nuovo quadro di alleanze in prossimità delle elezioni di maggio – aggiunge – ; ciò, per quanto mi concerne, non è indifferente anche se dovessi essere, seppure di riflesso, beneficiario di tale condizione. Io sono ancora ancorato ad un modello, forse non più attuale per alcuni, di politica fatta di chiarezza e di trasparenza a partire dagli accordi elettorali che devono essere resi noti ai cittadini-elettori, e diffido da chi ricorre agli inciuci sottobanco, soprattutto quando non hanno il collante delle idee e dei programmi da condividere. Il mio impegno va in direzione del cambiamento di questa città e le alleanza le faccio con chi condivide questa esigenza. Ritengo, infatti, che non si possa essere alleati senza la condivisione del modello di città che si ha in animo di realizzare; mancando questo rimane un altro tipo di alleanza, quella basata sulla spartizione di poltrone, sugli affari, sugli interessi personali a cui non sono interessato. Quando ho dato la mia disponibilità alla candidatura – spiega ancora Savona – ho chiaramente detto che avrei portato a conoscenza degli elettori, gli alleati con cui condividere la mia proposta politica e da allora ho seriamente lavorato per la realizzazione di un programma condiviso con i cittadini a seguito dei numerosi incontri che continuo a svolgere quotidianamente con tutti coloro che manifestano interesse a collaborare nell’interesse esclusivo della città. Non penso di poter essere alleato di qualunque coalizione e con tutti indistintamente, se non c’è condivisione del risultato di questo lavoro di programmazione che sto facendo seriamente con il mio impegno e quello dei miei concittadini: non sarò il candidato da lanciare contro Fazio o chiunque altro avversario, ma il candidato a cui si riconosce la capacità di cambiare realmente questa città assieme a tanti, uomini e donne, con cui condividere le scelte”. Savona conclude, dunque, ribadendo il proprio impegno per i prossimi mesi: “inviterò ognuno, dentro e fuori il PD, a manifestare il proprio impegno a sostenere un vero processo di cambiamento condiviso della città di Trapani sulla base di un confronto sulle cose da fare, di programmi, di idee; chi avesse in animo altre scelte farà bene a dichiararlo alla luce del sole”.