Lo scorso 19 novembre a Marsala presso il Complesso Monumentale San Pietro, si è tenuto un convegno sul referendum costituzionale del 4 dicembre, “Conoscere per decidere – Le ragioni del SI e del NO a confronto”, organizzato dall’associazione culturale Restart – Rinnovamento Etico. Per il SI sono intervenuti i senatori del Partito Democratico Gianpiero Dalla Zuanna e Pamela Orrù; per il “NO”, il senatore del Movimento 5 Stelle Vincenzo Santangelo ed il professore Nino Rosolia, tra i fondatori del Comitato Locale per il NO. Al convegno, prima dell’avvio dei lavori, ha preso la parola il vice sindaco di Marsala Agostino Licari che, porgendo i saluti dell’Amministrazione si è intrattenuto sul tema politico. La cosa ha assunto un’altra dimensione quando il senatore trapanese pentastellato ha annunciato un suo intervento presso Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e per conoscenza al Prefetto di Trapani. “Vista la legge sulle “Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di comunicazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica” e in particolare l’articolo 9, questo dispone al comma 1 che dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni – ha scritto Vincenzo Santangelo – e visto anche che la legge viene citata nella circolare del Ministero dell’Interno che riguarda il tema “Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. Propaganda elettorale e comunicazione politica”, per quanto avvenuto a Marsala all’incontro organizzato da ReStart, ma soprattutto per capire se il vice sindaco Licari potesse prendere la parola ed entrare nel merito della discussione referendaria, presento una segnalazione all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e per conoscenza al Prefetto di Trapani”. Santangelo chiede una verifica per accertare le eventuali violazioni della legge, che regola lo svolgimento di comunicazione politico-istituzionale in periodo elettorale come disposto anche dalla deliberazione della stessa autorità di garanzia. “Adesso ci aspettiamo un sollecito riscontro nel rispetto delle regole – ha fatto sapere il portavoce del Movimento – del resto non sarebbe il primo caso, si pensi al sindaco del Pd del Comune di Rozzano in Lombardia, dove il Co.Re.Com ha accertato sue irregolarità su segnalazione del Movimento Cinque Stelle”. Sull’ argomento, appena diffusa la notizia, abbiamo incontrato per una replica il vice di Alberto Di Girolamo. “I saluti ai partecipanti all’incontro sono stati fatti in veste ufficiale, come rappresentante delle istituzioni – ha detto Agostino Licari – e nulla avevano di strumentale rispetto al dibattito cui ho partecipato, come semplice cittadino. Mi colpisce lo zelo e il rigore, tardivo, con cui il senatore cita e invoca l’applicazione delle disposizioni normative in materia, che non aveva ravvisato nel corso del confronto che, seppure acceso, non faceva presagire alcuna ritorsione di carattere legale”. Licari ironicamente cita anche il momento che il M5S sta attraversando rispetto a quanto accaduto a Palermo con la nota vicenda con delle firme false. “E’ evidente – afferma Licari – che questo esposto denuncia serve ad attenuare o coprire l’eco che ha prodotto l’indagine della magistratura delle firme manomesse e che si sta allargando sempre più a macchia d’olio. Sono rispettoso dei poteri della magistratura e della garanzia di ogni cittadino di difendersi in ogni grado e stadio di giudizio. Quello che voglio sottolineare è che non bisogna mai avere paura del confronto e misurarsi sulle diverse ragioni del SI e del NO in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre. A me quello del 19, che si è svolto a San Pietro, mi è parso un dibattito interessante e proficuo ed è con questo spirito che bisogna lavorare per far crescere la democrazia e il confronto delle idee, piuttosto che ricorrere alle carte bollate, il cui contenuto il più delle volte si dimostra improponibile e innocuo”. Infine, tra il serio e il faceto, Agostino Licari afferma: “chissà se ci sarebbe stata analoga iniziativa del senatore Santangelo se nel mio intervento io mi fossi schierato per il NO…”
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