Altra udienza del processo che vede imputato il consigliere comunale Vito Cimiotta. Si è conclusa pochi minuti fa l’udienza, davanti al giudice monocratico Lorenzo Chiaramonte, durante la quale sono stati escussi 3 testi dell’accusa, altri che erano stati convocati non erano presenti erano stati sentiti nel corso delle indagini. Si è trattato di soggetti che avevano appreso la notizia che ha portato al processo, esclusivamente da terze persone e quindi, secondo quanto sostenuto dalla difesa del giovane professionista, non avevano conoscenza diretta dei fatti. Sono stati sentiti Manuel D’Alberti, Gianpaolo Abrignani e Umberto Indovino. In fase di indagini il primo aveva detto che in una occasione Francesco Bruscino, teste ritenuto essenziale dalla pubblica accusa, gli aveva riferito che Cimiotta, in cambio del suo voto gli aveva promesso un posto di lavoro presso il bar che doveva essere aperto all’ Ospedale di Marsala. In sede dibattimentale, il ragazzo ha affermato che quella conversazione avuta con il Bruscino alla quale erano presenti altri ragazzi, il Bruscino raccontò di questa possibilità datagli dal Cimiotta, ma che non si fece alcun riferimento fece al voto delle imminenti elezioni amministrative dove Cimiotta era candidato. La conversazione fu fatta, secondo il teste, durante una cena dove peraltro vi erano anche soggetti che non sostenevano Cimiotta e che facevano parte della parte politica che supportava Grillo. L’altro ragazzo, Umberto Indovino, amico dell’altro testimone chiave del processo Rosario Novena, ha riferito che lo stesso parlò ad un gruppo di amici della possibilità di iniziare a lavorare al bar dell’Ospedale e disse che aveva la speranza che votando Cimiotta poteva ottenere questo lavoro. L’altro sentito è stato Giampaolo Abrignani. Quest’ ultimo ha riferito che in una occasione Bruscino, gli avrebbe riferito che Cimiotta gli aveva offerto la possibilità di un lavoro, ma senza accenno alla volontà di avere il suo voto in cambio. Su domanda della difesa, ha poi risposto chiaramente che Bruscino non gli aveva mai riferito che Cimiotta aveva promesso un posto di lavoro in cambio di voto. Gli avvocati difensori di Cimiotta sono Stefano Pellegrino e Arianna Rallo. L’udienza è stata poi rinviata al 22/12 per gli ultimi testi prodotti dal Pubblico Ministero, Silvia Facciotti.
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