Continua il procedimento giudiziario presso il tribunale di Trapani nel quale insieme all’ex senatore del Partito Democratico, Antonino Papania, e a Massimiliano Ciccia, responsabile della segreteria politica dell’ex parlamentare, sono coinvolti Leonardo De Blasi, il figlio Giuseppe, Giovanni Renda, Leonardo Vicari, Filippo Di Gaetano e Davide Picciché
Nuova udienza del processo per voto di scambio ad Alcamo durante le elezioni amministrative del 2012. Presso il tribunale di Trapani, per la prima volta nella storia della Repubblica italiana, sono stati ammessi come parte civile gli elettori di una città che hanno ritenuto lesa una delle principali libertà democratiche: il diritto di voto. Infatti, circa un centinaio di alcamesi hanno deciso di costituirsi nel processo nel quale sono coimputati l’ex senatore del Partito Democratico, Antonino Papania, e il suo braccio destro, Massimiliano Ciccia. Insieme ai due sono accusati di concorso in voto di scambio anche Leonardo De Blasi, il figlio Giuseppe, Giovanni Renda, Leonardo Vicari, Filippo Di Gaetano, Davide Picciché. Tali soggetti avrebbero contribuito ad alterare quella che, in caso di conferma dei capi d’imputazione, sarebbe stata la reale volontà popolare espressasi alle amministrative del 2012. Niclo Solina, candidato sindaco sostenuto dalla lista civica Alcamo Bene Comune, fu sconfitto dal rivale Sebastiano Bonventre, appoggiato da Papania, per soli 39 voti. Secondo l’accusa, grazie all’accaparramento dei voti portato avanti, in cambio di soldi e posti di lavoro, dai coimputati dell’ex senatore, il candidato sindaco Bonventre, sostenuto da una coalizione di liste capeggiate dal PD, divenne sindaco di Alcamo (in seguito dimessosi dalla carica nel corso del 2015). Il procedimento giudiziario che si sta svolgendo dinanzi al giudice Messina, nel quale ieri sono state sentite alcune parti civili su richiesta della difesa, è nato a seguito dell’indagine della procura di Trapani sull’attentato alla segreteria politica dell’ex senatore Papania, in via Roma ad Alcamo, denominata “Bomba carta”. I risultati dell’inchiesta portarono all’istituzione di due processi: quello trattato sopra, che concerne il periodo del ballottaggio, e l’altro, svoltosi con il rito abbreviato, che riguarda il periodo pre-elettorale, ma che è già giunto a termine lo scorso aprile con la condanna di Nino Papania, Massimiliano Ciccia, Giuseppe Bambina, Giuseppe Galbo e Filippo Renda, per voto di scambio. Bisognerà ancora attendere invece il responso per il consigliere comunale Antonio Nicolosi e Giuseppe Milana, coinvolti nell’indagine, i quali hanno optato per il rito ordinario. Sempre nella giornata di ieri, si è svolta un’udienza che concerne, per l’appunto, tale filone dell’inchiesta.
Di seguito, invece, riportiamo una delle trascrizioni delle intercettazioni ambientali registrate dopo il turno del ballottaggio.
INTERCETTAZIONE DEL 23-05-2012
Leonardo DE BLASI: A Nino lo hai più visto Nanà?…
Leonardo VICARI: No! È da quando…da quando ci siamo visti noi…
Giuseppe DE BLASI: L’altro ieri…
Giovanni RENDA: Ma sto folle dove minchia se n’è andato?…
Leonardo VICARI: Io…io venerdì ci vado…
Giovanni RENDA: Quando ci siamo andati in piazza soli…
Leonardo Vicari: Gli dico: Nino devo parlare a te…
Giovanni RENDA: Ma sto folle dove sono?…INCOMPRENSIBILE…
Leonardo VICARI: Già VITO D’ANGELO gli è andato a parlare…
Giuseppe DE BLASI: Ah…lui già…
Leonardo DE BLASI: Vito d’Angelo gli è andato a parlare?…Il lavoro per quelli là?…
Leonardo VICARI: Per quelli!…
Leonardo DE BLASI : Per “Tanino”!…
Leonardo VICARI: Per Ta…se…per quello là…per quello grosso…
Giuseppe DE BLASI: Ciccio!…
Leonardo DE BLASI: Minchia, questo…INCOMPRENSIBILE…
Leonardo VICARI: E gli ha detto. Ora… ai primi di giugno lo faccio entrare…
Giuseppe DE BLASI: Ah…fra dieci giorni…
Leonardo DE BLASI: Giugno…Il primo di giugno?…Il mese entrante?…
Giuseppe DEBLASI: Fra dieci giorni…
Leonardo DE BLASI: Un altro mese c’è da spettare…un altro mese e mezzo c’è da aspettare…
Giuseppe DE BLASI: Papà ai primi di giugno dieci mancano…
Leonardo VICARI: Eh!…
Giuseppe DE BLASI: Ma non per i tre mesi?…Per i tre mesi Nanà?…
Leonardo VICARI: Bo, non lo so dice: non fare bordello…perché stamattina…ci siamo visti con Vito D’Angelo?…con Vito…e Cicco quello grosso…
Leonardo DE BLASI: Eh…e gli ha detto di non fare bordello a quello?…
Leonardo VICARI: DICE: me la sbrigo io…perché tu dice che lo guardi troppo “cu l’occhi torti”…
Leonardo DE BLASI: Chi?…
Leonardo VICARI: Cicco…al senatore…
Leonardo DE BLASI: Lo guarda “cu l’occhi torti”?…INCOMPRENSIBILE…il senatore?…
Leonardo VICARI: Dice. Mi pare che questo mi guarda con “l’occhi torti”…
Leonardo DE BLASI: Eh…
Leonardo VICARI: E Vito D’Angelo gliel’è andato a dire: non guardare più a nessuno che me la sbrigo io…
Leonardo DE BLASI: Ah…lo guardava con “l’occhi torti”…
Leonardo VICARI: Lui dice: io con l’occhi torti lo guardo?…
Leonardo DE BLASI: Come se volesse minacciarlo? (scoppia a ridere)
Linda Ferrara