Una nostra congiunta (che non c’è più, ma che ricordiamo sempre con nostalgia ed affetto), spesso parlava facendo dei paragoni, ed erano lezioni di vita. “Uno specchio può essere grande o piccolo – ci diceva -, con una bella cornice o scarno, ma se ci si specchia uno brutto, sempre quello sarà il risultato”. Abbiamo ripensato a queste affermazioni a proposito della legge elettorale che a quanto sembra torna in Parlamento per essere modificata. Ne abbiamo viste di leggi elettorali. Siamo passati, e ci riferiamo soltanto alla nostra generazione, dal proporzionale puro con le preferenze (tanti voti, uguale a tanti deputati e chi ha più consenso “sale” a Montecitorio), al maggioritario di collegio con un piccolo recupero proporzionale (mah!). Si disse allora che i piccoli partiti che avevano rappresentanza in virtù del proporzionale “condizionavano il governo che stava sempre in bilico. E allora ecco il maggioritario. Infatti quelli eletti con questo metodo negli anni hanno assicurato grande stabilità. Non vi tedieremo con l’elenco dei governi che si sono succeduti (alla faccia della stabilità…) in quegli anni. Quindi è arrivato quello che per bocca dello stesso autore veniva definito il metodo del Porcellum (con tutto il rispetto per i maiali). Eletti che venivano in pratica nominati dai partiti e noi lì a “mettere la croce” sulla scheda. E per la serie: viva la stabilità, si sono susseguiti governi su governi. Occorreva un’altra riforma. Ce lo chiedeva l’Europa. Intanto alzi la mano chi sa con quale sistema si vota, per esempio, in Danimarca o in Romania. Ma in Europa proprio a noi ci chiedono una nuova legge elettorale? Sarà. Ed ecco che arriva l’Italicum. Tutti contenti? Nemmeno per sogno. Ancora prima di votare, utilizzando la nuova legge, il governo che si è speso per questa riforma fino a chiedere, in fase di voto, la fiducia, si dice pronto a modificarla. Con tutte le leggi elettorali in Parlamento sono arrivati, ladri, incapaci e corrotti ( ma anche persone per bene, ci mancherebbe). Allora non è lo specchio che fa la differenza ma chi ci si specchia.
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