Rifiuti, in molti Comuni è emergenza sanitaria. I sindaci scrivono alla Regione, che annuncia la riapertura di Siculiana

redazione

Rifiuti, in molti Comuni è emergenza sanitaria. I sindaci scrivono alla Regione, che annuncia la riapertura di Siculiana

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martedì 19 Luglio 2016 - 12:35

14.00: Ancora una giornata di “passione” per le amministrazioni comunali siciliane sul fronte rifiuti. Nel frattempo dalla Regione arriva una comunicazione circa una conferenza di servizi che questo pomeriggio dovrebbe portare ad autorizzare la riapertura della discarica di Siculiana oltre che a interventi straordinari per i Comuni che hanno accumulato rifiuti per strada. Nel frattempo è arrivata una nuova dichiarazione del presidente Rosario Crocetta in risposta ai sindaci siciliani.

Nessuno soffi sull’emergenza che si sta risolvendo. Stiamo  provvedendo ad autorizzare altri impianti, come quello di Siculiana, si sta chiedendo alla Rap di fare di più facendo straordinari e lavorando anche la domenica, per normalizzare la situazione dei comuni del palermitano che normalmente conferiscono a Bellolampo. Siamo intervenuti anche oggi su alcuni comuni che avevano degli arretrati, in particolare Partinico, Carini, Milazzo e altri, oggi si sta provvedendo alla pulizia della zona adiacente l’autostrada in direzione dell’aeroporto di Palermo. E’ inutile continuare a ripetere che i rifiuti assegnati ai singoli comuni potrebbero essere inferiori alle capacità giornaliere, poiché nell’ordinanza che ho fatto nei giorni scorsi, è previsto che le discariche siano autorizzate ad accettare i quantitativi in relazione alla capacità di conferimento dei comuni. […] Invito i sindaci a contattarmi direttamente, o a contattare il direttore del Dipartimento, l’assessore, per risolvere ogni problematica. E’ evidente che le disfunzioni della settimana scorsa, possono avere creato situazioni locali anomale, ma queste vanno risolte con la collaborazione e certamente non facendo proclami che danneggiano il turismo siciliano”.

13.20: Se i Comuni dell’ex Ato “Terra dei Fenici” sono in piena “emergenza rifiuti”, sicuramente non stanno meglio quelli di “Belice Ambiente” (Mazara, Castelvetrano, Petrosino, Salemi, Campobello di Mazara, Salaparuta, Partanna, Santa Ninfa, Poggioreale, Gibellina e Vita). Su questo fronte si registra un nuovo intervento da parte del sindaco di Campobello Giuseppe Castiglione. «L’emergenza rifiuti a Campobello continua a restare drammatica ed è destinata ad aggravarsi nei prossimi giorni, se il Governo regionale non prenderà provvedimenti urgenti, individuando ulteriori impianti nei quali poter conferire i nostri rifiuti», afferma il primo cittadino, spiegando che la situazione si è ulteriormente complicata “a seguito dell’ultima recente ordinanza del Governo Regionale, che ha imposto ai Comuni una riduzione di oltre il 50 per cento dei rifiuti da conferire in discarica”. Stamattina Castiglione ha inviato una nota al presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, al Prefetto di Trapani, Leopoldo Falco e ai Ministeri dell’Ambiente e dell’Interno, dichiarando lo stato di grave emergenza ambientale nel territorio comunale.

«In diverse occasioni – ha scritto il sindaco nella nota – sono state rappresentate le difficoltà operative relative alla raccolta dei rifiuti nel territorio comunale a causa della lunga fila di mezzi formatasi dinanzi ai cancelli dell’impianto di conferimento di Trapani, assegnatoci con propria ordinanza dal Presidente della Regione. I quantitativi autorizzatici non sono, infatti, sufficienti a smaltire la produzione giornaliera dei rifiuti che nel periodo estivo, a causa dell’aumento esponenziale dei residenti e dei villeggianti nelle frazioni balneari di Tre Fontane e Torretta Granitola, arriva a circa 35 tonnellate al giorno, con un surplus nelle strade di circa 20 tonnellate giornaliere. La permanenza per diversi giorni dei rifiuti sulle strade o all’interno degli autocompattatori, inoltre, costituiscono di fatto un gravissimo pericolo per la pubblica incolumità, determinando gravi emergenze igienico-sanitarie dovute alle alte temperature che hanno generato liquami, miasmi e fonti di infezioni, oltre che il proliferare di ratti e parassiti. Nonostante le diverse riunioni che si sono tenute nelle scorse settimane in Prefettura, al fine di trovare una soluzione alla problematica che non investe solo il Comune di Campobello, ma tutti i Comuni della provincia di Trapani che conferiscono nello stesso impianto, i risultati concreti non hanno sortito gli effetti attesi in quanto la stazione di trasferenza di Alcamo non ha consentito a tutti i mezzi discaricare i rifiuti che nel frattempo si erano accumulati, non permettendo quindi di eliminare i cumuli di spazzatura giacenti sulle strade. La stessa stazione di trasferenza – continua il sindaco – ha inoltre bloccato i servizi stabiliti in base agli accordi presi durante la riunione in Prefettura. Ѐ evidente che il perdurare di tale situazione aggrava di giorno in giorno le già critiche condizioni ambientali, in considerazione del fatto che il percolato che si produce nelle varie postazioni di raccolta rifiuti e l’azione dei cittadini, che spesso incendiano gli stessi, costituiscono elementi inquinanti e dannosi per la salute pubblica, senza considerare gli evidenti aggravi dei costi a carico dei Comuni, la cui situazione finanziaria è già particolarmente delicata. Dal momento che – conclude – le competenze del Sindaco non consentono l’individuazione di siti alternativi, considerato che si tratta di materia di esclusiva competenza a Regione, si chiede l’individuazione di un impianto dove poter conferire i rifiuti di Campobello di Mazara, per un totale di circa 100 tonnellate, necessario al fine di uscire dall’attuale stato di emergenza igienico sanitaria».

Il sindaco Castiglione rivolge infine un appello anche ai cittadini di Campobello, invitandoli a collaborare rispettando giornate e orari stabiliti per il conferimento dei rifiuti.


Un nuovo invito a rivedere l’ultima ordinanza sul conferimento dei rifiuti emanata dalla Regione arriva dalla SRR TP Nord. Con una nota, a firma del presidente Mino Spezia (sindaco di Valderice) e del funzionario incaricato Vincenzo Novara, viene evidenziato – dati alla mano – come “la situazione illustrata di grave criticità igienico-sanitaria sui territori”, descritta in una precedente missiva risalente al 4 luglio, sia adesso sfociata in “una vera e propria emergenza soprattutto in quei territori ad alta vocazione turistica”. Il riferimento, in particolare, è a San Vito Lo Capo, uno dei Comuni che maggiormente sta soffrendo la situazione creatasi in queste settimane, dopo la chiusura della discarica di Siculiana e il dirottamento dei rifiuti sanvitesi verso Borranea.

Con la predetta nota – scrivono Spezia e Novara – era già stato evidenziato che i quantitativi autorizzati in discarica, ex O.P. n. 5/rif del 7/6/16, non tenevano conto del notevole incremento delle quantità di rifiuti prodotti nei territori in questo particolare periodo dell’anno”. I Comuni dell’ex ATO TP 1 (Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi Segesta, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, Favignana, Marsala, Paceco, San Vito Lo Capo, Valderice) producono infatti una media annuale di 204 tonnellate di rifiuti al giorno. Nei mesi di luglio e agosto il dato cambia sensibilmente, anche per la presenza di turisti, fino a raggiungere la soglia di 257 tonnellate al giorno. L’ordinanza recentemente emessa dalla Regione autorizza, però, i suddetti Comuni a conferire giornalmente “solo” 178 tonnellate.

tabella rifiuti ordinanza regionale

La SRR evidenzia inoltre che i Comuni citati attuano da diversi anni un sistema di raccolta “porta a porta” ottenendo una media di differenziata pari al 37-38%. “Valore sicuramente lontano dal 65% imposto dalla normativa ad oggi in vigore, ma certamente superiore alla media regionale anche con riferimento alle dimensioni del bacino di riferimento”, sottolineano Novara e Spezia.

A questo punto, che fare delle 79 tonnellate prodotte giornalmente dai suddetti Comuni?

Senza dimenticare che la discarica di Borranea in cui le amministrazioni socie della SRR TP Nord sono autorizzata a conferire “è soggetta a continui rallentamenti”. “Soltanto la settimana scorsa – si ricorda nella nota – la discarica è stata chiusa per più di mezza giornata il 13/7 e per l’intera giornata del 14/7”, con inevitabili ripercussioni nello smaltimento dei singoli Comuni.

Ad oggi, oltre quanto sui territori e non ancora raccolto, vi è un residuo ancora da smaltire in discarica – già raccolto – stimabile in 590 tonnellate; in particolare vi sono complessivamente 25 mezzi (di varia natura: 2 o 3 assi e semirimorchi) e 24 cassoni in attesa di essere conferiti in discarica”. Alla luce di ciò, la nota si conclude con la richiesta di un incontro urgente in modo da “poter trovare soluzione alla problematica rappresentata”.

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