Giovani, simpatici, vivi e diversissimi, Chico Sparla e Alessandra Angileri sono due giovani eclettici artisti marsalesi, incontrati proprio qualche giorno fa, presso la casa di Sparla, che lì tiene il suo atelier. Discorrendo di arte, ne ho approfittato per rubare qualche domanda e con sorpresa hanno rilasciato questa curiosa intervista:
Chico, il tuo atelier è esplosione del colore? Quando è cominciato l’amore per il colore?
Chico: tutto è cominciato per caso. Un giorno mi son trovato con il pennello in mano ed eccomi qui. La mia è una formazione tipicamente da autodidatta.
Alessandra, invece, tu hai una formazione accademica …
Alessandra: si. Dopo aver studiato al Liceo artistico di Trapani, ho proseguito gli studi presso l’Accademia delle Arti di Firenze, specializzandomi in scultura.
Pittura e/o scultura?
Chico: pittura.
Alessandra: pittura e scultura ma più decisamente scultura.
Sono rimasta molto colpita dalle tue sculture. Parlamene un po’.
Alessandra: le mie sculture sono principalmente “animali”, soprattutto cani, perché più vicini all’uomo. Loro sono i protagonisti del mio lavoro e in loro vi è la denuncia dell’uomo di oggi, la tecnologia che ci sta cambiando. Espresso attraverso l’urlo, quell’urlo primordiale che sta alla base di tutto.
Le vostre tecniche?
Chico: olio, vernice, smalto lavorati con spatola su tela.
Alessandra: mix di materiali come cera, argilla, terracotta. Utilizzo anche vetroresina.
Entrambi avete intrapreso la strada del design. Perché? Il design come sperimentazione o come mezzo per pubblicizzare la vostra arte?
Chico: voglio portare avanti lo studio sulle forme, iniziato in pittura. Il design mi permette di scoprire, di sperimentare nuove forme. Sono molto attratto dagli oggetti, ho creato una lampada e prodotto accessori, sempre con una nota dominante: il colore. Mi piace sperimentare …
Alessandra: Il design per me è una forma di gioco, di divertimento. Ricordo quando partecipai alla realizzazione di un “libro d’artista”, il mio movente era ironizzare: Un libro che vomitava spaghetti …
Avete un marchio?
Chico: si, “Monlap Art”.
Alessandra: attualmente non ho un marchio ma un nome d’arte, “CatAna”.
L’arte a Marsala … Come la vedete?
Chico: a Marsala, vedo poco interesse nei confronti degli artisti, soprattutto dei giovani che hanno bisogno di un sostegno nel proporre il loro lavoro. Inoltre, poche presenze alle mostre. Manca un pubblico giovane e ricettivo.
Alessandra: a Marsala ho sempre visto poco spessore artistico, per cui, con grande amarezza il mio pensiero è negativo.
Marsala è molto indietro ed avrebbe bisogno di una ventata fresca, di novità. Cosa bisogna fare per favorire lo sviluppo artistico a Marsala e stimolare un crescente interesse?
Chico: prima di tutto far gestire le strutture museali a giovani qualificati e a Marsala ce ne sono. Dare più spazio ai giovani artisti con mostre periodiche, pubblicizzare gli aventi, organizzare convegni d’arte.
Alessandra: credo che l’unica cosa da fare per favorire un adeguato sviluppo artistico ed un interesse crescente a Marsala, come in ogni altro luogo, sia quello da parte degli artisti di fare, osare nel proporre nuovi linguaggi dell’arte contemporanea, creare e pubblicizzare gli eventi artistici, cercare di coinvolgere attivamente un pubblico, che non comprenda la solita cerchia fossilizzata.
L’artista del passato che preferite, che sentite più vicino? Perché?
Chico: Joan Mirò e Pablo Picasso in assoluto. Sono loro che mi accompagnano, sono stati fonti di insegnamento importanti. Forme e colori, semplicità del primo, complessità dell’altro.
Alessandra: premetto che non ho un artista preferito in assoluto, benché tutti, dal passato ad oggi, sono in grado di lasciare qualcosa. Un artista che sento particolarmente vicino è Francis Bacon: colui che dipingeva l’uomo come fosse carne da macello, corpi molli che si dissolvono lasciando per ultimo la traccia del visibile di un urlo sordo. Per quanto riguarda la scultura il mio pensiero è legato a Bernardi Roig e a Paolo Grassino, artista che ho inserito nella mia tesi specialistica.
La vostra esperienza più importante?
Chico: diverse esperienze sono state per me importanti, come la mia prima esposizione al MA-EC di Milano, al Palazzo Stella di Genova (sede di Satura Gallery), la partecipazione alla Biennale di Palermo, la mia prima personale all’Ente Mostra di Marsala, la pubblicazione su “Effetto Arte” n. 1 gennaio-febbraio 2015, la rivista diretta da Paolo Levi, di una recensione critica di Josè Van Roy Dalì.
Alessandra: tutte le esperienze in campo artistico svolte sono state fondamentali per il mio sviluppo come artista. Posso però affermare che quelle che hanno lasciato un segno più profondo siano state le collaborazioni con altri artisti di fama, come il ceramista Ben Sliman Khaled, lo scultore Alfredo Gioventù, Liliana Moro e lo scultore Paolo Grassino, artista che ho inserito nella mia tesi specialistica.
Progetti?
Chico: si, una mia mostra all’estero.
Alessandra: progetti ne ho mille. Il mio problema è realizzarli … verrà il momento.
Un consiglio da giovane artista a giovani artisti.
Chico: consiglio di essere oculati nella scelta delle location in cui esporre, di curare con dettaglio la posizione delle opere, l’illuminazione e soprattutto la comunicazione. L’insieme d questi elementi è la prima immagine che si trasmette ai visitatori. Consiglio anche di dipingere, scolpire, creare senza seguire schemi didattici. La libertà della creazione rende l’opera unica!
Alessandra: osate e credeteci fino in fondo!
[ Gianna Panicola ]