Con una nota indirizzata al presidente del Consiglio comunale di Marsala, Enzo Sturiano, la Consigliera, capogruppo di Cambiamo Marsala Linda Licari chiede di inserire all’Ordine del giorno un atto di indirizzo “mirato” ad ottenere la riapertura della ludoteca comunale. “Diversi genitori – scrive l’esponente di maggioranza -, in mancanza di spazi ludici pubblici idonei anche ai più piccoli si sono incontrati, nel corso degli ultimi mesi, nei locali della biblioteca comunale per favorire l’attività di integrazione e socializzazione anche tra bambini e mamme di diversa nazionalità. Considerato che questi genitori hanno sollecitato più volte la riapertura della ludoteca comunale, operativa nei locali di San Pietro fino a qualche anno fa e ritenuto che in molti comuni le ludoteche comunali sono realtà consolidate e che consentono il diritto al gioco e all’interazione anche alle fasce più deboli che diversamente non avrebbero possibilità di interagire con altri coetanei se non in momenti scolastici, si invita l’amministrazione a ripristinare la ludoteca comunale come spazio indispensabile per i piccoli fruitori e i genitori che avranno la possibilità di dedicarsi liberamente alle attività ludiche, di trovare compagni di gioco, anche di diversa nazionalità, offrendo l’opportunità di socializzare e di integrarsi giocando”. La ludoteca comunale, già in passato, fu attiva per un periodo limitato di tempo. Infine, rimasta chiusa, non è più stata riattivata. “La ludoteca è uno spazio che contribuisce alla formazione dell’individuo, allo sviluppo dell’autonomia e della responsabilità, educa al rispetto delle regole, alla convivenza civile, all’incontro con l’altro. Spazio ideale della libertà, dell’immaginazione, della fantasia e della creatività – scrive ancora Linda Licari”. Per quanto attiene agli eventuali costi per la riapertura, la Consigliera propone di affidarla in autogestione agli stessi genitori che “…chiedono solo un luogo pubblico fruibile a tutti i bambini, senza distinzione di nazionalità, classe sociale, religione e senza sostenere costi per le famiglie”.
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