Un iter lungo 7 anni che tra accelerazioni e stop improvvisi dovrebbe essere arrivato ormai in dirittura d’arrivo. “Una giornata storica per Marsala – ha commentato il sindaco Alberto Di Girolamo -. Lo abbiamo sempre detto: pubblico o privato, a noi interessava che il porto si facesse”. “Impresa e pubblico si incontrano per un progetto importante che ci consentirà di disegnare il futuro di Marsala”, ha sottolineato da parte sua l’amministratore della Myr Massimo Ombra.
Per il nuovo porto turistico lilibetano, con la firma all’accordo di programma giunta ieri al Complesso monumentale San Pietro, alla presenza del Presidente Rosario Crocetta, dei dirigenti regionali Maurizio Pirillo (dipartimento ambiente) e Salvatore Giglione (urbanistica) e del comandante della Capitaneria di Porto di Trapani Giuseppe Guccione, si apre adesso la volata finale, che, salvo imprevisti, porterà entro la fine del 2016 all’inizio dei lavori. “Nella sua storia Marsala è sempre stata al centro del Mediterraneo, solo recentemente era diventata periferia, con l’ultimo investimento importante per il Porto che risale a Woodhouse. Da imprenditori abbiamo deciso di puntare su quest’infrastruttura. Questa amministrazione comunale e il governo regionali ci hanno sostenuti e ci sono adesso le condizioni per portare avanti progetto in maniera sostenibile”.
I numeri e le tappe del “Marina di Marsala”
Il progetto prevede, come ha ricordato ieri con l’ausilio di alcune slide l’ingegnere Francesco Di Noto, la concessione per 70 anni di un’area demaniale di 316.663 mq, che comprende 1032 ormeggi per yacht fino a 75 metri, numerosi servizi turistici (club house, piscina, solarium, palestra, minimarket, ristorazione, bar, negozi, agenzie turistiche, agenzie charters, info point multimediale, teatro darsena, piazza panoramica e parcheggi auto), servizi riservati agli operatori e tanto altro. In agenda anche i lavori di protezione dell’imboccatura portuale nell’ambito di una riqualificazione funzionale del bacino in cui è prevista anche la bonifica dell’area dalla presenza di amianto. Secondo le stime della Myr, i proventi che arriveranno dall’indotto dovrebbero portare a una ricaduta economica positiva per il territorio, equivalente a 2500 nuovi posti di lavoro. L’investimento iniziale previsto è pari a 60 milioni di euro, mentre la Regione ha dato una disponibilità di massima a cofinanziare l’opera per una cifra pari a 8 milioni di euro. Nel corso dell’iniziativa di ieri sono state ricostruite anche le varie tappe dell’iter fin qui seguito, con la presentazione alla Capitaneria di Porto di Trapani del progetto preliminare nel 2009, cui seguì – nel 2010 – l’avvio della prima conferenza di servizi, durante l’amministrazione del sindaco Renzo Carini (presente in sala e ringraziato da Di Girolamo) e la prima approvazione del progetto preliminare nel 2011. Poi, com’è noto, il rallentamento e gli scontri con l’amministrazione guidata da Giulia Adamo (mai citata nell’iniziativa di ieri) con cui comunque si riuscì alla fine a trovare un’intesa che condusse all’approvazione del progetto definitivo nel 2014, prima che – nel dicembre 2015 – venisse infine completata la procedura di Valutazione Ambientale presso il Ministero.
La palla al Consiglio comunale
“Marsala deve riprendersi la sua centralità politica” ha affermato Rosario Crocetta, anticipando in coda all’iniziativa di ieri, la possibilità che giunga presto a conclusione anche l’iter che dovrebbe portare al completamento della bretella che collegherà l’aeroporto di Birgi con la città di Mazara. Se ieri, come detto, è stata una giornata importante per il progetto “Marina di Marsala”, è pur vero che restano ancora alcuni passaggi da portare prima dell’inizio dei lavori. Il primo, prevede (entro 30 giorni, pena decadenza dell’accordo) la ratifica da parte del Consiglio comunale dell’accordo di programma. “Attendiamo la trasmissione dell’atto e poi definiremo i tempi per metterlo in trattazione”, ha dichiarato alla nostra redazione il presidente Enzo Sturiano. L’impressione è che le forze politiche si aspettino prima un chiarimento con il sindaco Alberto Di Girolamo, dopo le polemiche degli ultimi giorni. E, a tal riguardo, alcuni partiti e movimenti hanno preferito disertare l’iniziativa di ieri con Crocetta. “Siamo stati invitati dal sindaco, ma gli abbiamo detto che non avremmo partecipato alla passerella istituzionale riservata al Presidente Crocetta, primo responsabile della demagogica e fallimentare politica regionale, che peraltro di nulla può vantarsi nei confronti della nostra città”, hanno dichiarato gli esponenti di ProgettiAmo Marsala.
Il fuoriprogramma
A margine della sottoscrizione dell’accordo di programma, l’arrivo del presidente della Regione è stato accolto dalla contestazione di una delegazione degli ex lavoratori degli sportelli funzionali ex IAL, che si sono fatti trovare nell’atrio del Complesso San Pietro con alcuni cartelloni in cui si definivano “vittime della rivoluzione crocettiana”, accusando l’ex sindaco di Gela di aver tolto la dignità a 1700 operatori. Crocetta ha replicato difendendo l’operato del suo governo regionale e tornando a denunciare la complessa situazione ereditata dai governi precedenti. “Nella formazione abbiamo c’erano 12000 formatori a fronte di 8000 corsisti, alcuni dei quali risultavano presenti in tre posti diversi contemporaneamente. Noi non vogliamo togliere il lavoro a nessuno, ma in un quadro certo. Non è possibile che in Sicilia non si facciano concorsi da 20 anni. I nuovi giovani hanno gli stessi diritti di quelli del passato”.