Egregio dott. Triolo*,
benché mi senta ancora affettivamente marsalese, per motivi di lavoro ho dovuto richiedere il trasferimento della mia residenza da Marsala (Tp) a Sacrofano (Rm) il 26.01.2016, poi definita dagli Uffici Locali di Sacrofano il 23.03.2016.
Già più volte richiesti di motivarmi tale ritardo per quella che dovrebbe apparire come la più semplice delle operazioni richieste da un cittadino all’alba del XI secolo al proprio comune di provenienza, gli impiegati di Sacrofano hanno più volte lamentato una continua assenza di risposta degli uffici marsalesi, almeno sino ad un paio di giorni antecedenti la loro ultima definizione della pratica suddetta.
Cosa che non potevo immaginare era che, questo assurdo ritardo per l’era della globalizzazione informatica, portasse con sé l’impossibilità di inserirmi (così mi spiegano qui) nell’ancor più farraginoso aggiornamento delle liste elettorali, così recandomi l’ulteriore e forte pregiudizio dei miei diritti di elettorato attivo per la tornata referendaria del 17 Aprile prossimo.
Insomma, e tralasciando di sottolineare come oggi sia persino possibile ottenere un passaporto o un trasferimento di ingenti quantità di soldi con un click in appena un paio di click, io dovrei rinunciare al diritto sacrosanto di esprimere il mio voto per un ritardo che ha, anche per la dimensione paventata, dell’incredibile per la non proprio esigua macchina amministrativa di quello che, non credo, possa ritenersi l’ultimissimo comune d’Italia.
Umanamente, poi, pur constatando il garbo dell’assistenza telefonica offerta dal signor Angileri, da lei in persona e dalla sua collaboratrice in segreteria, non ho potuto fare a meno di notare come la dottoressa Adamo, da voi indicata come responsabile del servizio e apparentemente invitata a contattarmi, si sia tenuta più volte ben lontana dal porgermi una chiamata di cortesia in quanto, per circa 42 anni, cittadino di questo territorio.
Volendo questa rappresentare un’estrema preghiera di mettere in atto qualsiasi procedura possa farmi recuperare ciò che civicamente mi spetterebbe, rimango in attesa di sue comunicazioni.
Antonino Aiuto
*La lettera, originariamente indirizzata al segretario comunale Bernardo Triolo, è stata inoltrata anche agli organi di stampa