Se pensate sia un post contro gli immigrati mi dispiace, ma continuate a leggerlo.
Domenica arriva il referendum tanto discusso, quello sulle trivelle. È stato detto di tutto. Da “U mare un si spirtusa” a “non fare minchiate. Vota SÌ”. Sappiamo tutto e il contrario di tutto. Disinformazione e creatività giornalistica degne del miglior Dylan Dog, si sono avvicendate fra le pagine virtuali e non. Pro e contro di una scelta, reale o presunta, nel senso che non sarebbe la prima volta che i risultati di un referendum vengono cestinati come le mail promozionali che riceviamo quotidianamente, senza leggerle.
Tutti concentrati su cosa votare. Io, per indole, sono abituato a pensare a quale potrebbe essere la vera sconfitta. Che vince il no, ho istintivamente pensato. Poi riflettendo sono arrivato ad un’altra conclusione. La vera sconfitta sarebbe se non si raggiungesse il quorum, ovvero se non andasse a votare almeno il 50% degli aventi diritto. Se non succedesse, che vinca il sì o il no è indifferente. Dai sondaggi, che comunque sono in continua evoluzione (in positivo), pare che un italiano su tre andrà a votare. Scusate per l’ennesimo post sulle trivelle, sono in ginocchio sui ceci, ma penso che tutti dovremmo parlarne e con insistenza.
Se dedicassimo la stessa attenzione che mettiamo quando postiamo su Facebook i fatti di cronaca nera o le bufale, a volte clamorose, di politica e non, forse non avremmo il problema di raggiungere il quorum. La questione trivelle riguarda tutti, anche e soprattutto le generazioni future, che noi abbiamo il compito di tutelare. Sembra solo politica e allora perché ci sbracciamo per appoggiare questo o quel candidato sindaco e poi nei referendum prendiamo le distanze? Lo so il perché, ma è meno doloroso fare finta di non saperlo.
Detto ciò, ho una proposta per affrontare questa domenica con l’allegria e la speranza di uno laureato da poco (quindi felice, ma che ancora non sa cosa gli aspetta). Chiamate un amico, andate a fare un giro e a fare una bella fotografia ignorante di un tramonto, ma prima portatelo a votare e dite “non importa se segni il Si o il No, tanto vince il Sì”.
Non è un appello a votare Sì (forse!), ma ad andare a votare. A proposito, per fare lo scrutinatore nella domanda dovevi specificare se sai usare il trapano?
Ninny Bornice