Non ci sono novità sulle condizioni di salute del piccolo Andrea Mistretta, ricoverato presso l’ospedale Villa Sofia di Palermo a seguito di un gravissimo trauma cranico provocato da una caduta. Questa sera, alle 21 in Chiesa Madre è stata organizzata una veglia di preghiera per Andrea e per tutti i bambini che soffrono. Nel corso della mattinata, è stato effettuato l’esame dell’encefalogramma, che due giorni fa aveva rilevato una minima attività cerebrale. La famiglia torna a sperare, ma le condizioni del bambino sono molto gravi. Intanto, continuano le polemiche sulla lentezza dei soccorsi e sulla questione del trasporto in ambulanza piuttosto che con l’elisoccorso presso l’ospedale Villa Sofia del capoluogo siciliano. Fino al momento di andare in stampa, non è stato diffuso il bollettino medico da parte della clinica palermitana dove, lo sfortunato bambino, si trova ricoverato.
Con lui sono presenti i genitori, Fabrizio e Manuela, assieme ai parenti più prossimi. Intanto, segnali di vicinanza al piccolo e alla sua famiglia giungono anche dagli insegnanti e da tutto il personale della scuola materna “Baccelli” frequentata da Andrea. “Siamo tutti vicini, oltre che al “nostro” piccolo alunno, anche ai suoi familiari. Speriamo – ci ha detto un componente del personale non docente – che possa al più presto tornare a svolgere le attività didattiche così come finora fatto dall’inizio dell’anno scolastico”. Continuano ad arrivare alla nostra redazione, oltre che segnali di solidarietà e vicinanza, anche interrogativi su come sia stato possibile non accelerare i tempi del soccorso. Abbiamo cercato di ricostruire i fatti, per quanto difficile sia in queste ore dove prevale ovviamente la salute del bambino. Sembra che vi sia stata una presunta leggerezza di chi, personale medico, non ha consigliato una Tac od una risonanza magnetica. “In caso di emorragia cerebrale – ci ha detto un medico da noi interpellato ma che preferisce mantenere l’anonimato – la tempestività dell’intervento è indispensabile per affrontare la patologia d’urgenza”.