Giunge ad una prima parziale conclusione la vicenda relativa al tentato omicidio ai danni della giornalista Patrizia Paganelli. E’ di pochi minuti fa infatti, la sentenza a carico del marsalese Francesco lo Grasso, che il 3 agosto 2015, colpì ripetutamente alla testa con una spranga la giornalista. Davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare, Annalisa Amato, con rito abbreviato, si è concluso il procedimento di primo grado. Il pm Facciotti aveva richiesto una condanna a 4 anni e 9 mesi di carcere, Lo Grasso è stato invece condannato ad 8 anni e 10 giorni. Le parti civili rappresentati dagli avvocati Stefano Pellegrino e Salvatore Fratelli, avevano chiesto un risarcimento danni per complessivi 200mila euro: 100mila per la collega e 50mila sia per il figlio che per il marito. Il Gup ha rinviato alla trattazione in sede civile, l’eventuale risarcimento. Il motivo della aggressioni ai danni della Paganelli, era stato individuato in una disputa su un diritto di parcheggio su di uno spiazzale, confinante con le abitazioni della Paganelli e del Lo Grasso. A seguito delle ferite riportate, i medici del Pronto Soccorso diagnosticarono una guarigione in almeno 30 giorni per la professionista. Lo Grasso invece, fu posto agli arresti domiciliari in una abitazione distante da quella della Paganelli. I due infatti erano vicini di casa e le Autorità giudiziarie avevano deciso di evitare ogni contatto tra i due. Al termine dell’udienza, gli avvocati di parte civile hanno dichiarato: “Si tratta di una sentenza giusta che peraltro ci aspettavamo. I fatti erano così palesi avvalorati anche da alcune immagini riprese da telecamere fisse che non ci si poteva attendere altrimenti”. Il difensore di Francesco Lo Grasso, l’avvocato Angelo Vita, a caldo ha affermato che “… si ripromette di leggere le motivazioni della sentenza per ulteriori eventuali passi”.
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