Alcamo: il consigliere Caldarella scioglie le riserve: “Scendo in campo con la lista Saro Lauria”

redazione

Alcamo: il consigliere Caldarella scioglie le riserve: “Scendo in campo con la lista Saro Lauria”

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giovedì 31 Marzo 2016 - 06:30

Ignazio Caldarella, eletto nelle amministrative del 2012 con Uniti per Alcamo, smentisce la sua partecipazione alle elezioni comunali, previste a giugno, in qualità di candidato a sindaco. Nelle scorse settimane era stata diffusa la notizia della costituzione di una sua lista denominata “Lista Ignazio Caldarella. Insieme si può”.

Lei, dunque, scenderà in campo con la lista Saro Lauria e rinuncerà ad una propria candidatura a sindaco?

Intanto non ho mai detto a nessuno che sono candidato a sindaco.

Però, la notizia è circolata nelle scorse settimane.

Circolava perché non avevo ancora sciolto le riserve con chi eventualmente candidarmi. Considerato che sono uno dei consiglieri più anziani, non solo di età ma principalmente di legislatura, e non sapendo con chi mi sarei schierato, che cosa avrei fatto, automaticamente, “loro” sparavano a zero.

Per “loro” intende la stampa?

La stampa. Tra l’altro io non avevo neanche intenzione di candidarmi a sindaco. Io ho detto semplicemente che mi stavo organizzando, perché volevo prepararmi una lista tutta mia, di ragazzi, senza altri politici. Siccome mi sono reso conto che alla fina la buona volontà non basta, ma ci vuole anche un supporto a livello economico, allora, ho rinunciato. Non intendo fare il passo più grande che, purtroppo, ognuno ha come disponibilità economica e finanziaria. Quindi, ho deciso di scendere in campo in una lista con un candidato che conoscevo sin da piccolo.

Avete militato assieme nel MSI.

Sì. Quindi, non ci sono problemi. Lo conosco abbastanza bene. Sono di destra, lui è di destra. Secondo me, si sta perdendo il quadro politico reale dei partiti. Ormai credo che non ci sia quasi più. Sono convinto che bisogna puntare innanzitutto sugli uomini e, naturalmente, sui programmi, perché essere una persona onesta, essere un bravo candidato, lo siamo quasi tutti. Poi, ciò che conta è vedersi all’opera, mantenere gli impegni che si prendono e la buona volontà di portarli a termine.

È stato lei a proporsi di concorrere nella lista con Saro Lauria?

No, è stato lui a cercarmi. Fra l’altro, io ho sempre cercato di incentivare nei giovani la cultura del fare, non di sedersi a un tavolo e dopo fare finta che tutto procede bene quando non si riesce a fare niente. Fare il consigliere comunale non è, oggi come oggi, una cosa da niente. Molti dicono “Io mi candido consigliere comunale”. Ma avete fatto un qualcosa per dire qual è il vero ruolo del consigliere comunale? Io l’ho vissuto fin dall’85. So perfettamente cosa significa stare all’opposizione, so cosa significa stare in maggioranza, fare parte anche dell’amministrazione, ma la cosa sulla quale bisogna principalmente puntare è non trascurare le persone più deboli, quelle che non riescono sia culturalmente sia a livello economico a mantenere le famiglie, per potere tirare avanti e avere un futuro migliore.

Se non le fosse arrivata questa proposta, si sarebbe ricandidato? Lei è da trent’anni in politica.

Io sì. Non mi sento di fermarmi, anche perché ho portato avanti alcuni progetti e, di solito, non sono abituato a lasciarli in sospeso. Io mi auguro che nel momento in cui saranno realizzate le opere di urbanizzazione di tutto il nostro territorio, compreso quelle di Alcamo Marina, con il nuovo piano regolatore, non vedrò più i giovani negli angoli delle strade ad ubriacarsi e drogarsi.

A proposito di giovani. Quale suggerimento darebbe loro per entrare in politica? Spesso, infatti, non riescono a trovare spazio proprio perché vi sono dei politici come lei che sembrano non volere mollare la poltrona.

Non è così. Io ai giovani dico semplicemente una cosa “Nessuno dà niente”. A me nessuno ha dato niente. Lo spazio me lo sono creato da me quando ho iniziato. Si figuri che il MSI aveva 125 voti, quando sono entrato in politica e, nel giro di un anno, ho portato il partito a 1200 voti. Poi, è arrivato ad avere punte di 6 mila voti ad Alcamo. E nessuno mi ha dato spazio. Non c’era bisogno di avere cooperative, non c’era bisogno di essere un industriale. La visibilità me la sono creata da me, nessuno me l’ha data. Ai giovani dico questo “Dovete credere nelle vostre capacità, nel vostro carattere, altrimenti non andate da nessuna parte”. Se i giovani pensano di avere l’appoggio perché si chiamano Tizio o Caio, non vanno da nessuna parte. Anche se un giovane dovesse “salire” è una persona spaesata. Quanti giovani sono stati eletti al comune? Vengono eletti una legislatura e poi via. Essere consiglieri non significa essere i padroni di una città, ma significa e si deve interpretare come una missione. Io sono stato eletto consigliere, la mia missione non è solo quella di contestare ma di proporre anche le soluzioni, perché è facile dire le tasse non si devono aumentare.

Sua sorella (Gina Caldarella n.d.r.) è stata da sempre impegnata nel sociale. Anche lei è stata eletta più volte in consiglio comunale, addirittura, prendendo più voti dei suoi. Visto che in passato è stata candidata in un’altra lista, questa volta appoggerà la sua scelta?

Non lo so se lei si candida o meno. Però, se io pensassi di volere a tutti i costi la sedia all’interno del consiglio comunale, mi basterebbe mettermi assieme a mia sorella, visto che si possono dare due preferenze, una per l’uomo e una per la donna e, automaticamente, potrei essere eletto standomene a casa a dormire.

Invece, avete una visione diversa della politica?

Ognuno ha le sue idee, ma è il fine quello che conta.

Linda Ferrara

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