Buone notizie per gli agricoltori interessati alla vicenda dei fondi europei per il biologico. Una vicenda che interessa migliaia di agricoltori siciliani e che ha visto in ballo una somma totale pari a 320 milioni di euro.
Alla fine dello scorso anno il Tar aveva disposto l’annullamento del bando “BIO 2012”, ritenendo che lo stesso fosse stato predisposto con criteri discutibili da parte degli uffici regionali. In particolare, il Tribunale amministrativo aveva definito il bando poco chiaro, ritenendo inoltre che finisse per favorire la distribuzione di contributi a pioggia, senza alcuna differenziazione. Adesso, il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Siciliana ha ribaltato la precedente sentenza del TAR, disponendone la “sospensiva cautelare”.
Il primo commento politico a tal riguardo arriva dal coordinatore regionale di Sinistra Italiana Massimo Fundarò che esprime soddisfazione per la sentenza del Cga che “fa tirare un sospiro di sollievo alle 8.000 aziende agricole siciliane che rischiavano di dovere restituire i contributi degli anni passati già incassati, e che, con l’ulteriore blocco dei pagamenti europei per gli anni futuri, avrebbero seriamente compromesso i loro bilanci aziendali”.
Il pronunciamento del Tar, infatti, aveva fatto tornare in discussione anche i 180 milioni di finanziamento già erogati dagli agricoltori che, in caso di conferma della sentenza, avrebbero dovuto restituirli. Una vicenda che aveva fatto finire sotto accusa l’operato della dirigente Rosaria Barresi, per un breve periodo alla guida dell’assessorato all’agricoltura (dopo Nino Caleca e prima di Antonello Cracolici). E proprio sulla scrivania della Barresi, nelle scorse settimane, era arrivata una diffida da parte di alcune aziende escluse dal bando per recuperare immediatamente le somme del bando.
“Devo sottolineare che, in questi mesi, la condotta dell’assessorato regionale all’Agricoltura è stata contrassegnata da errori e da pesanti inadempienze. Non si può far saltare un programma di sostegno all’agricoltura biologica di 320 milioni di euro,decisivo per il rilancio del settore, con tale leggerezza e superficialità – afferma ancora Fundarò -. Chiedo all’assessore Cracolici di avviare una rapida inchiesta volta ad accertare eventuali responsabilità degli uffici amministrativi, ed ad adottare seri provvedimenti volti ad evitare il ripetersi di tali “pasticci”. Credo che per chiudere definitivamente l’intera questione bisogna occuparsi, anche, delle aziende ricorrenti che erano state escluse dal Bando. Una risposta positiva alle loro legittime rimostranze, con la predisposizione di ulteriori risorse finanziarie,porrebbe la parola fine a questa incresciosa vicenda”.
Sulla vicenda erano intervenuti anche dieci consiglieri comunali marsalesi che avevano inviato una lettera all’assessore all’agricoltura Antonello Cracolici, facendosi portatori delle preoccupazioni del comparto in seguito alla sentenza del Tar che aveva annullato il bando.