Le iniziative “Oltre l’8 marzo”, organizzate dal comune di Marsala in occasione della Giornata Internazionale della Donna, sono state accolte con grande partecipazione da parte del mondo scolastico, dell’associazionismo e dalla cittadinanza, ma sono state accompagnate anche da qualche polemica. Qualche giorno fa, il Centro Antiviolenza “La Casa di Venere” di Marsala, in una conferenza stampa aveva chiarito alcuni punti sul loro ruolo: “Siamo l’unico Centro Antiviolenza sul territorio, noi operatrici siamo formate da Enti che hanno stipulato un protocollo con il Ministero così come afferma anche la Legge Vinciullo, nata da un gruppo di avvocati donne e dalla Rete di Siracusa di cui facciamo parte. Le altre aggregazioni a Marsala sono associazioni femminili che devono fare il loro lavoro, ma non possono occuparsi di violenza di genere”. Nonostante le operatrici de “La Casa di Venere” siano state coinvolte nelle iniziative dell’Amministrazione lilybetana – che ha anche scelto la loro proposta per l’intitolazione di luoghi della Città a donne eroine – le stesse hanno inviato alle Autorità competenti, un comunicato stampa in merito al loro mancato invito a partecipare alle riunioni indette dalla Commissione Pari Opportunità con le associazioni femminili. “Chiediamo alla Commissione di spiegare il motivo di tale esclusione – afferma la Presidente del Centro Antiviolenza, Francesca Parrinello -. Speriamo che l’assenza sia dovuta solo ad un errore ravvisato nell’indirizzo e-mail e crediamo che tale assenza non debba essere sottolineata, in sede di assemblea, con alcun tono di superficialità o di derisione, tono che mal si addice alla serietà di un’assemblea di associazioni femminili che si adoperano disinteressatamente e con impegno sul nostro territorio”. La Parrinello fa riferimento a presunti atteggiamenti “poco seri” che taluno avrebbe avuto nei loro confronti, definendoli “Giochi di Palazzo che non appartengono a “La Casa di Venere” che resta in attesa di un confronto costruttivo”. Pronta è arrivata la risposta di Anna Maria Bonafede, presidente della Commissione Pari Opportunità. La Bonafede riferisce che nella prima riunione, dello scorso 11 febbraio, in merito alla Toponomastica, era presente anche “La Casa di Venere”, mentre nella seconda convocazione, effettuata tramite una mail list degli uffici comunali, in pochi si sono presentati “… perchè c’è stato un disguido nelle comunicazioni – ha affermato in una nota Bonafede -. Tramite un passaparola e conoscenze ad personam abbiamo convocato un altro incontro per il 3 marzo al fine di creare un database di tutte le associazioni con mail e numeri telefonici”. A detta del Centro Antiviolenza però, anche se c’è stato un errore nell’invio della mail, i loro numeri erano a disposizione della Commissione. Ad attenuare i toni ci pensa la Presidente Bonafede che si ritiene pronta ad intraprendere azioni postive volte “… all’inclusione e non all’esclusione e a rimuovere gli ostacoli per una pari dignità tra le persone. Confido quindi in una collaborazione in futuro con “La Casa di Venere””. Nonostante si getti acqua sul fuoco, almeno per il momento, appare evidente come, in un momento di riflessione come quello dell’8 marzo, in un momento in cui sono fortemente in crescita i casi di violenza domestica ai danni delle donne, in un periodo storico difficile dove ancora oggi la donna è discriminata sia nel mondo occidentale che nei paesi sottosviluppati seppur in maniera diversa, che la necessità impellente sia quella di unire le forze e non di dividerle per lavorare al meglio per il bene della comunità.
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