Che animale indossi? Il peggior segreto dell’industria da pelliccia

Claudia Marchetti

Che animale indossi? Il peggior segreto dell’industria da pelliccia

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lunedì 25 Gennaio 2016 - 17:16

Chi di noi non ha un giubbotto invernale con un bel pellicciotto sul cappuccio? Oppure stivali o borsetta bordata di pelo? Sarà finto ovviamente, voi direte. Beh, mi dispiace deludervi ma nella maggior parte dei casi non è così. Un’investigazione effettuata dall’associazione americana HSUS ha portato alla scoperta del peggiore segreto dell’industria della pellicceria: l’uccisione di cani e gatti domestici per la produzione di inserti. Ogni anno due milioni di cani e gatti sono detenuti in condizioni spaventose, in Asia, e uccisi  in maniera brutale, sgozzati anche per strada, fatti morire per dissanguamento o colpiti a morte con dei randelli, mentre i gatti vengono spesso impiccati con cappi metallici e scuoiati vivi per non rovinare il pelo. Solo per il loro pelo! Questa la notizia shock. Ovviamente ciò non è legale nel nostro paese ma l’inganno sta nel fatto che queste pelli arrivano a basso costo dall’estero direttamente sui nostri giubbotti, stivali, borse, peluches, pon pons etc, come inserti, e nessuno di noi potrebbe mai pensare che siano veri. L’industria della pellicceria tenta di mantenere nascosto il tutto grazie ad un sistema di etichettatura dei capi fuorviante che cita solamente “contiene parti non tessili di origine animale”. La conoscenza da parte dei consumatori della vera origine delle pelli determinerebbe un crollo degli acquisti e un grosso danno d’immagine per il settore. C’è dell’altro: gli animali destinati alla pelliccia non sono gli stessi destinati alla nostra alimentazione (neanche i conigli/lapin per pelliccia si mangiano) e neanche si possono tosare come le pecore. Quando avete un inserto di pelliccia vera, questa è attaccata alla pelle, il che vuol dire che l’animale è stato scuoiato per ottenere tale prodotto. In aziende note e rispettabili, l’uccisione dovrebbe essere regolamentata: per i visoni con il gas (monossido di carbonio), per canidi volpi e procioni con elettrocuzione anale e conseguente arresto cardiaco,  per cincillà con il cloroformio. Ma ci può davvero essere morte dignitosa per la nostra vanità? Qui non si parla di essere vegetariani. Si parla di uccidere brutalmente per moda. La concia di queste pelli vere inoltre avviene con agenti chimici spesso risultati tossici, quali formaldeide, e ciò ha portato anche al ritiro di alcuni capi di bambini dal commercio da parte del Ministero della Salute. Sia che siate animalisti oppure no, la consapevolezza di consumatori è un diritto insindacabile. Leggete le etichette e ponetevi delle domande prima di acquistare. Il pelo vero è lucido, soffice e arioso e attaccato alla pelle alla base. Oggi tantissime aziende sono diventate totalmente fur-free e modelle di tutto il mondo posano nude al motto “meglio nude che con la pelliccia”. La moda va verso la vita. La vera bellezza va verso il rispetto. Siamo parte della natura e ogni delitto verso di essa è un delitto verso la nostra dignità di esseri umani. Il mondo animale non ha voce, noi possiamo dargliela, semplicemente leggendo e scegliendo. Buono shopping consapevole a tutti!

 Flavia Lopez

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