Oltre trenta musicisti del territorio in un unico album. E’ il coraggioso progetto del chitarrista marsalese Gino De Vita che, per festeggiare i 35 anni di carriera, ha voluto mettere su una reunion con gli artisti più diversi dal punto di vista musicale. Il disco, che sta per essere ultimato in fase di registrazione, si chiamerà “Turning point? No I go ahead”, uscirà a gennaio e sarà frutto di una super band dal nome “GDV and Friends” che farà un concerto-evento di presentazione a marzo presso il Teatro Comunale “Eliodoro Sollima”. Il titolo del disco, letteralmente, significa: “Giro di Boa? No, andiamo avanti” e sta proprio ad indicare questo guardarsi indietro, al passato, per poi andare avanti e puntare al futuro. “Amo molto questo progetto, primo perché in tanti hanno risposto al mio invito, non pensavo ci fosse questa partecipazione amicale, da cui ho ricevuto un’energia incredibile – ci ha detto De Vita –; secondo perché mi è sempre piaciuto vedere due mondi così diversi entrare in sinergia, ovvero i musicisti storici e i giovani. Tutti ci siamo ritrovati in sala di registrazione con un’umiltà ed una generosità pazzeschi. Questa gioia di condivisione mi ha riportato indietro di 30 anni”. L’album, registrato presso lo Studio Tartaruga Records e prodotto dalla GDV Production, vede i seguenti musicisti, oltre a Gino De Vita: Michele Pantaleo, Peppe Porcelli, Paolo Passalacqua, Fabio Crescente, Gregorio Caimi, Abele Gallo, Alfredo Giammanco, Ciccio Stampa, Giampiero Risico dei Tinturia, Gianfranco Parrinello, Nino Oddo, Dario Silvia, Salvo Casano, Salvatore De Vita, Ciccio Giammartino, Stefano e Mario Parnasso, i fratelli Giannone di “Cori mè”, Enzo Toscano, Aldo Bertolino, Peppe Angotta, Joele Gerardi, Sandro Mancuso, Rino Marchese, Peppe Nuccio, Ciccio Trapani, Tommaso Angileri, Tania Pappalardo. Nel live inoltre, ci saranno altri musicisti che, per motivi di lavoro o perché fuori sede, non hanno potuto partecipare alla registrazione. I brani sono 12 di cui 6 composti da De Vita e 6 del noto repertorio jazz-fusion in modo da poter sfruttare tutti i musicisti al meglio. “Di tutti i brani abbiamo registrato solo tre take – ci ha precisato infine il chitarrista – tutti i musicisti in sala di incisione insieme che suonano dal vivo come si faceva una volta. Si è creato un ambiente da jam session: è questa la magia della musica”.
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