Vito Angileri, bancario di professione e da sempre appassionato di fotografia, esporrà i propri lavori a partire da sabato prossimo. Come è nata l’idea per la realizzazione di questa personale di foto, intitolata “La Memoria e la Luce”, nella location delle Cantine Florio?
E’ stato possibile creare quest’evento, grazie all’iniziativa di due mie amiche Angela Di Gregorio ed Angela La Cavera che, interessate alle mie foto, hanno creduto possibile realizzare con esse una mostra che chiude un trittico da loro ideato. A loro e alla dottoressa Asturi, che ha subito creduto nella qualità del progetto, va il mio ringraziamento e il riconoscimento per la percezione che eventi così strutturati diano decisi contributi alla crescita culturale della nostra città.
Dovendo effettuare una selezione delle sue foto da presentare, come si è orientato nella scelta?
Tante sono le foto su cui la “polvere si è posata da anni”. Tante le foto che speravo, prima o poi, sarebbero uscite fuori dai cassetti. Tutte però sono legate a momenti straordinari ed irripetibili della vita. Ho sempre pensato di coinvolgere quanti come me condividono la passione per la fotografia come ‘’forma d’arte ’’, ma mi son dovuto scontrare con la scarsa sensibilità di Enti ed imprenditori, di solito interessati ad altri tipo di intrattenimenti. Mi viene in mente ciò che scriveva anni fa John Hedgecoe : ‘’La fotografia è probabilmente fra tutte le forme d’arte la più accessibile e la più gratificante. Può registrare volti o avvenimenti oppure narrare una storia. Può sorprendere, divertire ed educare. Può cogliere e comunicare emozioni e documentare qualsiasi dettaglio con rapidità e precisione’’.
Quale il suo personale rapporto con la foto in bianco e nero? La foto in bianco e nero incrementa ed enfatizza il senso drammatico delle immagini, favorendo la concentrazione emozionale, lasciandoci liberi nell’interpretazione di un racconto fotografico, attraverso lo sviluppo della capacità di astrazione. A chi ha pensato di dedicare ‘’la Memoria e la Luce’’?
Il mio pensiero va assolutamente ad un mio amico che è scomparso un anno fa, Michele Alagna. Ero con lui, quando ho realizzato alcune delle mie foto. Ad unirci, tanti momenti trascorsi insieme a condividere, a confrontarsi, non solo parlando di foto, ma anche di musica, di affetti, di vita. Sarebbe stato molto emozionante poter dividere questo spazio con lui che esponeva le sue foto.