Una nuova udienza del processo scaturito dall’operazione “Eden 2” si è tenuta ieri al Tribunale di Marsala. Nell’occasione è stato sentito Michele Cimarosa, figlio di Lorenzo, che ha risposto a una serie di domande a proposito della presunta estorsione ai danni di Giovanbattista Ligambi. Il teste ha detto di essere stato contattato dal nipote di quest’ultimo che gli avrebbe raccontato delle pressioni e delle richieste economiche dei fratelli Rosario e Leonardo Cacioppo nei confronti dello zio. Michele Cimarosa ha detto di aver quindi parlato con il padre Lorenzo che, a sua volta, si sarebbe attivato per trovare una soluzione. Il teste ha detto di aver accompagnato il padre all’incontro con i fratelli Cacioppo e con Vito Tummarello, spiegando però di non aver partecipato direttamente all’incontro. “Non so cosa si siano detti – ha sottolineato Michele Cimarosa – ma presumo che ci sia stato un tentativo di mediazione”. Nella prossima udienza, fissata per mercoledì 25 novembre, sarà lo stesso Lorenzo Cimarosa (peraltro collaborante), a chiarire la circostanza davanti al Tribunale collegiale presieduto dal giudice Sergio Gulotta. Il calendario prevede poi il 18 dicembre l’audizione di altri due testi che hanno deciso di collaborare con la giustizia: Salvatore Lo Piparo e Benito Morsicato.
Il processo in corso a Marsala (uno stralcio rispetto all’intera operazione “Eden 2”) vede alla sbarra i castelvetranesi Vito Tummarello, di 54 anni, e Luciano Pasini, di 27, e il marsalese Andrea Pulizzi, di 50.
Nel processo si è costituita parte civile l’associazione Libera, assistita dall’avvocato Domenico Grassa.