Anche Roberto Priulla, segretario provinciale del Partito Liberale Italiano interviene in merito alla mancata sfiducia al sindaco Vito Damiano. Il dirigente del Pli definisce quello andato in scena nei giorni scorsi nel capoluogo “uno spettacolo indegno e imbarazzante”, sottolineando che “Trapani non merita questa classe politica”, a suo dire “tristemente allineata al resto del paese”.
“La violenza è sempre deprecabile – sottolinea Priulla -. Ma quando le istituzioni si fanno beffa delle istanze dei cittadini per perseguire i propri disegni malsani, qualche calcio nel sedere sarebbe salutare, anche per chi li riceve. Questa mancanza di dignità nel comportamento generale conferma la nostra convinzione che destra e sinistra sono ormai superate – e, anzi, nefaste – perché spesso, come in questo biasimevole caso, si mettono d’accordo, tradendo il mandato ricevuto dalla cittadinanza”.
E ancora. “Quale autorevolezza può avere adesso un sindaco sopravvissuto a una simile bruttura politica? Come può rappresentare la città un uomo che non ha la sensibilità di andarsene, avendo capito bene che non è più gradito neppure da chi lo ha votato? Che prestigio ha un primo cittadino rimasto seduto alla poltrona grazie al tradimento di un voltagabbana professionale?”
Dopo di che, Priulla si affida alla letteratura inglese per un ardito paragone: “Quando l’Inghilterra era divisa sulla decisione di mandare Lord Byron in esilio, fu lui stesso ad andarsene prima del verdetto. Perché se colpevole, non era degno di vivere nel proprio paese. Se, però, fosse innocente, sarebbe il paese indegno di ospitarlo. In ogni caso era giusto partire. Peccato che la letteratura e la storia inglese non facciano parte del bagaglio culturale e morale di Damiano”.
La stoccata finale è riservata al deputato regionale Paolo Ruggirello, che secondo Priulla “ha certamente avuto disposizione di tradire i trapanesi”. “È opportuno e anche piuttosto urgente – conclude l’esponente liberale – chiedersi per conto di chi”.
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