“In una città in crisi come Trapani, dove oltre il 70% dei giovani non cerca più un’occupazione, dove la disoccupazione giovanile supera il 50% e dove la crisi ha soffocato le famiglie sostenute solo dai pensionati, consentire una maggiore flessibilità in uscita per l’accesso alle pensioni, senza gravare con penalizzazioni sbloccando cosi il mercato del lavoro, è fondamentale per riavviare l’economia che il governo nazionale ci ascolti”. E’ l’appello lanciato da Filippo Cutrona segretario generale della Cgil Trapani, Daniela Di Girolamo segretario provinciale della Cisl Palermo Trapani e Giorgio Macaddino segretario organizzativo della Uil Trapani, nel corso del sit in unitario che si è svolto stamani davanti la Prefettura e a cui hanno partecipato circa duecento fra lavoratori, disoccupati e pensionati. La mobilitazione, organizzata su base nazionale, ha lo scopo di sollecitare il governo a individuare soluzioni adeguate sul tema delle pensioni, con la modifica della riforma Fornero che preveda la flessibilità in uscita, la salvaguardia degli esodati, la tutela del potere di acquisto delle pensioni, la difesa del diritto dei pensionati a vivere con minori disagi e ottenere cosi anche lo sblocco del mercato del lavoro, offrendo nuove opportunità di occupazione ai giovani.
Stamani i sindacati hanno incontrato il Prefetto Leopoldo Falco, al quale hanno presentato la piattaforma da sottoporre al governo in occasione dell’imminente presentazione del disegno di legge sulla stabilità 2016. “La modifica della legge Fornero non può essere rinviata”, hanno detto i segretari della Cgil, della Cisl e della Uil durante l’incontro. L’impegno assunto dalla Prefettura, che ha condiviso le preoccupazioni dei sindacati, è stato quello trasmettere le richieste al governo nazionale. Fra i punti della piattaforma proposti da Cgil Cisl e Uil, la modifica della legge Fornero con il ripristino della flessibilità nell’accesso al pensionamento; la sostituzione degli attuali requisiti rigidi di pensionamento, consentendo diverse possibilità di uscita anticipata, con 41 anni di contribuzione e senza penalizzazioni. L’estensione, fino al 2018, della possibilità per le donne di accedere al pensionamento, la settima salvaguardia per gli esodati; lo sviluppo della previdenza complementare, tutto allo scopo di sbloccare il mercato del lavoro a favore dei tanti giovani disoccupati. I presidi hanno preso il via dal 5 ottobre in tutto il territorio nazionale.