Prosegue il conto alla rovescia per quello che da molti, a Trapani, è considerato – politicamente parlando – il momento della verità. Il prossimo 22 ottobre, infatti, è prevista la discussione in Consiglio comunale della mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Vito Damiano. Appuntamento a cui il Partito Democratico si avvicina con l’intenzione di sfiduciare il primo cittadino trapanese. La presa di posizione da parte del Coordinamento Comunale del PD si è resa necessaria dopo alcune prese di posizione di qualche dirigente dei democratici che era suonate come un’apertura a una sorta di “governo di salute pubblica”. Eventualità comunque più volte esclusa dal segretario comunale Francesco Brillante.
Di seguito il comunicato:
“Il Partito Democratico di Trapani, attraverso il suo organismo deputato alla determinazione della linea politica, intende rinnovare la propria posizione in coerenza con il percorso che ha caratterizzato ormai gli ultimi anni.
Il PD è all’opposizione di del Sindaco Vito Damiano, e dall’amministrazione rappresentata dallo stesso dall’inizio del suo mandato ad oggi.
Le condizioni e le motivazione che hanno portato il Partito, ed in particolare questo coordinamento, alla decisione di redigere e presentare una mozione di sfiducia in data 14 maggio 2014, ad oggi permangono, e non si ritengono in discussione.
Da parte dei democratici è arrivata, allora, una bocciatura senza appello rispetto all’operato della amministrazione comunale. Luglio musicale, Tares, raccolta differenziata, ztl, inquinamento acustico, situazione delle frazioni e abbandono del litorale, stato dei servizi resi ai cittadini; sono alcune delle argomentazioni che hanno determinato l’esito del dibattito dell’epoca. Trapani, secondo i dirigenti del Pd, era “una città senza un futuro, senza un programma, senza un progetto, senza una Giunta efficiente”.
Queste le considerazioni del Coordinamento Comunale nel 2014, rispetto alle quali la situazione sembra essersi aggravata a causa di una persistente inerzia politico amministrativa, e nella considerazione generale dei nostri concittadini che vedono collocato il Sindaco Damiano all’ultimo posto nel gradimento tra i sindaci italiani.
Ragion per cui, il PD, con l’ausilio dei propri alleati e delle forze politiche che vorranno costruire un futuro diverso per Trapani si impegna, e s’impegnerà, affinché si possa realmente sfiduciare questo Sindaco, investendo nel contempo nella costruzione di una alternativa di governo all’altezza del ruolo che questo partito ricopre a tutti i livelli della politica”.
Secondo il deputato regionale (e consigliere comunale trapanese) Mimmo Fazio, tuttavia, il documento del Pd non sarebbe abbastanza chiaro.
«Il comunicato e documento politico del PD – sostiene Fazio – è solo un fumoso cumulo di chiacchiere che dimostra come nei fatti non si vuol raggiungere l’unico obiettivo concreto che il voto sulla mozione di sfiducia consegnerebbe: mandare a casa il sindaco Damiano. Non possiamo non prendere atto come il documento del PD trapanese si discosti anche delle posizioni annunciate in aula da suoi autorevoli esponenti e di come abbia invece scelto di stare in mezzo al guado come suggerito dall’onorevole Paolo Ruggirello. Ancora una volta il linguaggio poco comprensibile, viene utilizzato quando non si vuole fare chiarezza. In ogni caso il 22 ottobre sapremo con chiarezza chi sta con Damiano, chi sarà contro Damiano e voterà la mozione di sfiducia, e chi farà solo finta di stare contro Damiano alimentando con le chiacchiere una finzione che non si concretizzerà con il voto di sfiducia. Ciascuno si assume le proprie responsabilità e mi auguro che i trapanesi, presto tardi, sappiano trarre le dovute conclusioni. Riteniamo che una maggiore serietà vista la posta in gioco sia auspicabile».
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