Durante la seduta di oggi al consiglio comunale sono state raccolte 13 firme per la mozione di sfiducia al sindaco Vito Damiano. Una in più rispetto alle 12 utili a far avviare l’iter burocratico ed amministrativo per l’esame in aula del documento.
“Finalmente sono finiti i distinguo, le puntualizzazioni, i “sì, ma però – ha detto il consigliere Francesco Salone, che ha proposto la sfiducia al consiglio – Oggi il consiglio comunale di Trapani, in una seduta dal sapore prettamente politico, ha segnato una linea spartiacque per capire chi sta con il sindaco, Vito Damiano, ed è disposto a tollerare la sua cattiva amministrazione, e chi lo vuole mandare a casa per restituire ai trapanesi il diritto di scegliere il prossimo primo cittadino. Io mi onoro oggi, di appartenere al gruppo di 13 consiglieri che ha firmato la mozione di sfiducia e che lunedì mattina replicherà in maniera ufficiale l’apposizione della firma sul documento“.
A firmare sono Francesco Salone, Vito Mannina, Salvo Pumo, Giuseppe Ruggirello (1953), Nino Bianco, Mimmo Fazio, Franco Ravazza, Giovanni Vassallo, Totò La Pica, Peppe Guaiana e Nicola Lamia, Giuseppe Marino e Tiziana Carpitella.
Il Pd tramite il capogruppo Vincenzo Abbruscato ha affermato di essere interessato alla mozione ricordando che sia Pd che Psi avevano presentato una mozione già a maggio dello scorso anno.
“L’ho sempre detto dall’inizio: purché questo sindaco vada a casa sono disponibile a firmare la mozione di chiunque. Aver tirato fuori dal cassetto quella mozione nel momento giusto è un bene per la città prima che per i consiglieri comunali – ha replicato Salone – Ci ho solo messo la faccia per senso di responsabilità nei confronti dei cittadini trapanesi. L’ho fatto con convinzione insieme ad altri 12 consiglieri comunali. Se un dato politico mi sento di sottolineare è che il PD, partito che si è sempre dichiarato all’opposizione, non abbia compreso lo spirito con il quale oggi abbiamo portato in aula la mozione. Auspico un ripensamento dei colleghi del PD perché lunedì firmino la mozione insieme a tutti noi“.
“Finalmente – ha commentato il capogruppo di Uniti per il Futuro, Girolamo Fazio al termine dei lavori d’aula di oggi a Palazzo Cavarretta – si potrà comprendere con chiarezza chi vuole continuare con l’amministrazione Damiano e chi invece ritiene al capolinea questa esperienza amministrativa che ha solo creato danni alla città. I trapanesi, in questo modo, avranno possibilità anche di giudicare i consiglieri comunali in relazione al loro operato. Senza questa iniziativa odierna – ha detto Fazio – mai si sarebbe potuto discutere della mozione di sfiducia. Credo sia comunque un passo avanti per avere chiarezza del percorso che si intende intraprendere e quale futuro la città vorrà avere. Certamente si mette fine ad un dibattito che nei mesi scorsi è stato acceso, polemico e per certi versi sterile. Al di là di questi aspetti che ci siamo ormai lasciati alla spalle rimane il dato politico e giuridico: sono state raccolte le 13 firme perché lunedì sia presentata la mozione di sfiducia che apre la strada al dibattito consiliare e quindi, come vuole democrazia, al controllo della collettività sui suoi rappresentanti. Finalmente si potrà fare chiarezza”.
La mozione di sfiducia verrà discussa entro 30 giorni dalla sua presentazione. Per l’approvazione dell’atto servono almeno 20 voti sul totale di 30 consiglieri.