Cresce la preoccupazione in merito al futuro dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi e alla possibilità che la Ryanair abbandoni lo scalo trapanese. Il presidente della Camera di Commercio di Trapani Pino Pace, coordinatore del tavolo relativo agli accordi di co-marketing, ha convocato per domani pomeriggio una nuova riunione per discutere ancora dei ritardi nei pagamenti delle quote da parte di alcuni Comuni del territorio.
“Noi speravamo che la vicenda fosse stata definitivamente chiarita già nella precedente riunione – dichiara il presidente di Confindustria Trapani Gregory Bongiorno – e che, da quel momento, ci si potesse concentrare su temi più importanti, quali le prospettive per il rilancio dell’aeroporto, l’indirizzo strategico, la programmazione dei voli, gli accordi con altre compagnie aeree; invece, purtroppo siamo sempre fermi al punto di partenza”.
Proprio la necessità di dare uno scossone a una situazione già abbastanza delicata aveva convinto a metà luglio Pace a lasciare il proprio ruolo di coordinatore del suddetto tavolo. Qualche settimana dopo, in una riunione che era sembrata per certi versi risolutiva, i Comuni morosi si erano nuovamente impegnati a sanare le proprie posizioni e il presidente della Camera di commercio aveva rinunciato alle proprie dimissioni. Solo alcuni sindaci hanno però dato il via libera ai pagamenti previsti. Altri hanno continuato a prendere tempo. E il rischio è che la riunione di domani sancisca una rottura insanabile tra i diversi partner che hanno avuto un ruolo di primo piano nella vicenda.
Nell’annunciare l’acquisto delle quote Airgest fin qui detenute dall’ex Provincia di Agrigento, il presidente di Confindustria Trapani Bongiorno lancia un nuovo appello ai Comuni: “Vorremmo richiamare tutti al buon senso e fare uno sforzo comune per risolvere in maniera definitiva la vicenda del co-marketing. Purtroppo, le continue tensioni e i ritardati pagamenti hanno causato, tra le altre cose, anche la mancata partecipazione della delegazione del nostro territorio al tavolo di programmazione con Ryanair, indebolendo ulteriormente le possibilità di poter incidere nella scelta delle tratte sulle quali puntare per la prossima stagione estiva. Questo è il risultato al quale si arriva quando i problemi non si gestiscono per tempo e quindi si è poi costretti a subirne le conseguenze”.
Nel frattempo, anche le associazioni Trapani Cambia, Cives, Progetto per Trapani – Uniti per la Sicilia, Trapani per il futuro, Agriturist, Turismo&Territorio, Confagricoltura hanno preannunciato la propria presenza alla riunione di domani, invitando a partecipare tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi. Le suddette associazioni hanno poi dato mandato alla locale sezione di Codici, rappresentata dal segretario Vincenzo Maltese, a diffidare la Regione e i Comuni inadempienti per omissioni e disinteresse.
In particolare, Codici ricorda che la Regione non ha ancora nominato il nuovo Cda dell’Airgest, che avrebbe dovuto sostituire quello guidato da Salvatore Castiglione, andato già oltre il limite di tre anni previsti dal suo mandato. Inoltre, si evidenzia che le ultime due riunioni del Consiglio di amministrazione sono andate a vuoto, proprio per l’assenza di un delegato della Regione, azionista di maggioranza di Airgest dopo l’abrograzione delle Province. Ma per Maltese il disinteresse della Regione si è manifestato anche nel non aver sollecitato i Comuni inadempienti ad onorari gli accordi relativi al pagamento delle quote destinate alle azioni di co-marketing.
“Ciò posto – scrive il segretario della sezione trapanese di Codici – nel ricordare come ancora sia possibile evitare l’abbandono da parte di Ryanair, chiediamo e diffidiamo la Regione Siciliana al pari dei Comuni inadempienti, ad attivarsi sulle possibili soluzioni adottando ogni più utile iniziativa ritenuta opportuna per evitare il peggio, al contempo assumendosi ogni responsabilità sui consequenziali danni economici che dovessero ripercuotersi sul territorio della provincia di Trapani”. Codici, a tal riguardo, preannuncia la propria intenzione di intraprendere azioni a tutela degli interessi collettivi nel caso in cui la situazione non dovesse trovare una soluzione adeguata per il territorio.