Se da un lato la politica marsalese ha accolto con toni trionfali la decisione dell’assessore regionale Purpura di assegnare al Museo Lilibeo la nave romana ritrovata a Marausa, a Trapani sono in molti a vivere l’epilogo di questa querelle come una sconfitta. In passato era stato il Psi, con il deputato regionale Nino Oddo a rivendicare il diritto del capoluogo ad ospitare i resti della storica imbarcazione. Più recentemente, la questione è stata riproposta, con modalità diverse, dall’onorevole Paolo Ruggirello e dal Pd, che adesso, attraverso una nota del segretario cittadino Francesco Brillante, punta il dito contro il sindaco Vito Damiano, a cui addebita la responsabilità di non essersi attivato adeguatamente per fare in modo che la nave romana potesse essere assegnata a Trapani.
“Il Pd di Trapani – scrive Brillante – è certo che l’amministrazione Marsalese saprà dare ampia visibilità e il decoro che merita un reperto di tale importanza. Non di meno, oggi la città di Trapani ha perso l’ennesima possibilità di migliorare se stessa offrendo qualità e cultura alla propria comunità, e non solo. La perdita risulta avvilente se si considera che questo Sindaco non ha neppure tentato, disinteressandosi alla questione, quasi fosse un peso da scaricare su altri. Quante possibilità Trapani dovrà ancora perdere prima questa amministrazione giunga alla fine, quante ancora saranno le opportunità precluse per inidoneità al ruolo di Primo Cittadino. Oggi, le dimissioni, più che un’accorata richiesta, non sembrerebbero null’altro che un atto dovuto“.
Damiano, dal canto suo, assicura di aver provato fino alla fine a verificare la possibilità di portare la nave romana a Trapani, sottolineando che “se si fosse lavorato bene e con determinazione dal 1999, anno di ritrovamento del reperto, probabilmente oggi Trapani avrebbe potuto disporre di un sito idoneo che oggi non c’è”.