Poche ore di pioggia e Marsala si trasforma in un pantano

Chiara Putaggio

Poche ore di pioggia e Marsala si trasforma in un pantano

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mercoledì 09 Settembre 2015 - 15:31

Strade allagate, tombini saltati e in alcuni casi fango in casa. È questo il bilancio della giornata dell’ “allerta meteo” a Marsala. Per ore sono stati impegnati i vigili del fuoco del distaccamento di corso Calatafimi chiamati ad intervenire da nord a sud del Marsalese. In particolare due allagamenti sono stati registrati in via Mazara. In particolare in un’abitazione nei pressi di contrada Casabianca l’acqua piovana è entrata dentro un’abitazione sita in una traversa in pendenza. Qui i vigili sono intervenuti con la pompa idrovora. Molto più impegnativo è stato l’intervento che è stato svolto nei pressi delle palazzine popolari evacuate quattro anni fa. Qui sono saltati circa dieci tombini. Altri “punti critici” sono stati registrati in via Vecchia Mazara, in piazza Piemonte e Lombardo, sul lungomare all’altezza dell’ACI. Problematica anche la situazione delle contrade Conca e San Filippo e Giacomo dove le strade – così come via Salemi – sono diventate dei fiumi in piena. Allagato anche il litorale dello Stagnone e Qui sono stati i tecnici comunali ad effettuare un sopralluogo. Disagi anche in contrada Ciancio, dove si è allagato un tetto di un’abitazione.

Via Pupo oggi ore 15

Via Pupo oggi ore 15

Gli uomini della protezione civile comunale sono stati chiamati anche dagli abitanti di Sappusi, nel tratto che costeggia il campetto di calcio. Momenti di panico sono invece stati registrati in contrada Fornara dove da tempo i residenti lamentano problemi analoghi ad ogni pioggia. Qui il fango ha invaso i negozi con grande disappunto dei commercianti. Nel frattempo, lungo la via Pupo, nel versante nord della Città, un vero e proprio lago si è formato sul manto stradale. Lo stesso era accaduto con le piogge persistenti dello scorso febbraio e allora, dopo un sopralluogo, i tecnici comunali avevano verificato che i canali di scolo dell’acqua, le cosiddette “sachie”, non riuscivano più a veicolarla. Ma si era detto anche che se non si correva subito ai ripari, si sarebbe rischiato per la successiva stagione autunnale, un ulteriore simile disagio. Detto, fatto.

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