Resta alta la temperatura politica in Consiglio comunale. La seduta di oggi pomeriggio, cominciata con circa un’ora di ritardo, si è infatti aperta con la presentazione di una mozione, proposta da Rosanna Genna e sottoscritta da tutti i consiglieri delle opposizioni, in cui si chiede che non vengano riconosciuti gli emolumenti del primo mese agli assessori della giunta Di Girolamo. “Non si può riconoscere il lavoro svolto dagli stessi perché gli atti deliberativi sono privi delle firme degli assessori proponenti” si legge nel testo della mozione. In effetti, le delibere sono tradizionalmente contrassegnate dalle firme del sindaco in carica, del dirigente di settore e dell’assessore proponente. La mancata distribuzione delle deleghe, naturalmente, non consente a nessuno dei componenti della squadra di Di Girolamo di porre la propria firma in calce alle delibere. Tuttavia, risulta evidente l’intento provocatorio delle opposizioni, che in questo modo cercano di cavalcare i malumori interni alla maggioranza, aumentando il pressing nei confronti del sindaco.
Tornando alla seduta di ieri pomeriggio, vale la pena tornarvi con riferimento alla discussione sul rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2014 (il cosiddetto Consuntivo…), che ha tenuto impegnati i 28 consiglieri presenti in Aula per quasi tre ore. Dopo l’illustrazione dell’atto deliberativo da parte del presidente Enzo Sturiano, nella veste di assessore dell’Amministrazione Di Girolamo, vi sono stati tutta una serie di interventi dei consiglieri Rosanna Genna, Giovanni Sinacori, Aldo Rodriquez, Flavio Coppola, Giusi Piccione, Michele Gandolfo e Antonio Vinci. Ha poi relazionato nei dettagli il dirigente del settore Ragioneria, Nicola Fiocca. Nel frattempo erano giunti in aula gli assessori Agostino Licari, Salvatore Accardi e Clara Ruggieri. Prima dell’aspetto tecnico Licari è intervenuto scusandosi del ritardo ed impegnandosi a partecipare più attivamente alla prossime sedute d’Aula. Nello specifico Licari ha precisato che l’esercizio finanziario in questione si riferisce all’anno 2014 e riguarda il periodo degli ultimi sette mesi della sindacatura Adamo e i restanti cinque mesi in cui, fino al 31 dicembre, ha operato il commissario straordinario Giovanni Bologna. Ha poi aggiunto che il Comune di Marsala è in atto economicamente solido e tra i pochi, in Sicilia, malgrado i continui tagli agli Enti Locali e le incertezze sui trasferimenti, che non hanno chiesto anticipazioni di cassa. Ha concluso affermando l’opportunità che l’atto deliberativo venga comunque accantonato e votato in una prossima seduta di Consiglio visto che prima la Giunta Municipale dovrà approvare il riaccertamento straordinario dei residui. “Allora non si vede perché sia stato posto all’ordine del giorno – ha replicato il Consigliere socialista Michele Gandolfo-. Non capisco poi la posizione del Partito Democratico”. E, in effetti, il capogruppo Vinci aveva affermato che l’atto poteva essere posto in discussione, Cimiotta, che è presidente della commissione Bilancio, aveva proposto l’accantonamento, mentre l’assessore Licari – che è del loro stesso partito – si è posto in una situazione “intermedia”. “Ricordo all’Aula che si tratta di un atto propedeutico alla trattazione del Bilancio di previsione. Se non approviamo il bilancio entro il 31 del mese, può scattare la diffida ad adempiere da parte delle Regione Sicilia”, ha detto ancora Gandolfo. Il Consiglio ha poi votato per l’accantonamento dell’atto, rinviando la votazione ad altra data ed aggiornando i lavori.