L’accesso alla Giustizia

Claudia Marchetti

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L’accesso alla Giustizia

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giovedì 16 Aprile 2015 - 17:53

L’accesso alla Giustizia come è noto, viene garantito a tutti, anche ai meno abbienti per cui è previsto il gratuito patrocinio. L’accesso al Palazzo di Giustizia invece, subisce delle limitazioni dopo i fatti d cronaca accaduti al Tribunale di Milano. Proprio mercoledì al Tribunale di Marsala si è tenuta un’assemblea spontanea a cui hanno partecipato magistrati ed avvocati; il procuratore Alberto Di Pisa ha annunciato l’aumento di norme di sicurezza per l’ingresso all’interno della struttura. Ciò vuol dire che, nei prossimi giorni, anche tutti gli operatori di giustizia, gli impiegati, le Forze dell’Ordine, ma proprio tutti, dovranno entrare passando per il metal detector. Questo vale nel resto d’Italia, a Napoli infatti code infinite, proteste e svenimenti hanno segnato l’ingresso degli avvocati al Palazzo di Giustizia. Qui è stato vietato anche l’introduzione di tablet e pc, un provvedimento senz’altro molto rigoroso. Certo, l’apparato giudiziario marsalese non è vasto come quello partenopeo, ma non è neanche l’ultima ruota del carro, non lo è stato sicuramente per Paolo Borsellino e i reati trattati non sono di certo meno importanti. C’è da considerare inoltre, che la Procura di Marsala abbraccia Mazara del Vallo, Castelvetrano e Partanna e ogni giorno il via vai di giudici, avvocati e cittadini è considerevole. Immaginate cosa succederà a breve davanti il Tribunale di piazza Borsellino: code la mattina davanti l’ingresso per aspettare ognuno il proprio turno, in particolare il giorno in cui vengono trattate le udienze di separazione, che sono tante. Ma avvocati e magistrati sono dotati anche di una “card” magnetica che li identifica e con cui presenziano ai corsi di formazione. Questa tessera potrebbe risolvere il problema: se venisse istallata una macchinetta davanti il Tribunale, ogni operatore di giustizia potrebbe inserire la card ed accedere, essendo personalizzata e difficile da clonare. Altrimenti si rischieranno enormi disagi e la giustizia oggi ne ha fin troppi. Disagi che potrebbero persistere anche nel nuovo Palazzo di Giustizia quando finalmente sarà operativo. Ma ricordatevi un’altra cosa: creare troppi allarmismi è sbagliato, perché quanto accaduto a Milano è il gesto di un uomo disperato che non ha avuto più fiducia nel sistema italiano in generale e nella giustizia in particolare. Forse il problema non è come entrare in un Tribunale, ma informare ed assistere il cittadino.

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