Scomparsa Nina Di Giorgio, moglie del poeta Nat Scammacca

Audrey Vitale

Scomparsa Nina Di Giorgio, moglie del poeta Nat Scammacca

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lunedì 23 Febbraio 2015 - 17:40

 Si è spenta nei giorni scorsi Nina di Giorgio, ericina, moglie del poeta siculoamericano della beat generation Nat Scammacca.

“Fu una maestra “moderna” ed illuminata e una repubblicana e mazziniana fervente, che dal padre Peppino Di Giorgio, oltre agli occhi azzurri, ereditò la passione per la giustizia e l’onestà, il senso del rispetto per la “cosa pubblica” e la voglia di difendere i più deboli – la ricorda l’assessore alla cultura del comune di Erice Laura Montanti – con la scomparsa di Niny Di Giorgio Scammacca viene meno la figura di un’educatrice e di una “cittadina” vera, il cui impegno culturale e civile ha lasciato e lascerà traccia nel nostro territorio. Le rivolgiamo un saluto affettuoso – prosegue l’Assessore – auspicando che il significativo patrimonio di documenti, libri, lettere custodito nella Casa Scammacca di Via Argenteria di Erice possa, a cura della sua famiglia e, se sarà possibile, anche con la collaborazione della Città di Erice e di altre Istituzioni, essere conservato, catalogato e valorizzato per rappresentare ancora un luogo di confronto e di dialogo fra le culture di tante voci del Mondo e di studio e conoscenza da parte delle giovani generazioni”.

“Nina se n’è andata. Era una donna orgogliosa, forte, coraggiosa. Una combattente vera. Di quelle che non si arrendono mai” così ha voluto ricordarla lo scrittore Giacomo Pilati sul suo profilo Facebook. Pilati nel 2012 aveva liberamente descritto la storia d’amore fra il poeta Scammacca e la Di Giorgio nel suo romanzo “Sulla punta del mare”.

Una donna, Nina Di Giorgio: “di quelle che amano la giustizia, l’uguaglianza, la libertà – prosegue Pilati –  Una grande siciliana che ha coltivato e condiviso con Nat Scammacca, suo marito, la passione e l’impegno civile per le parole. Gridate, sussurrate, recitate. Buttate fuori con tutto il fiato in gola. Perché solo così possono essere ascoltate da tutti. Perché solo così servono a produrre cambiamenti. Ho sempre detto che fra le storie che in questi anni mi sono rimaste appiccicate addosso, quella di Nina è stata la più potente. Perché dentro c’è l’amore assoluto, ma soprattutto il senso vero di una rivoluzione. Perchè Nina è sempre stata avanti. Coi tempi, coi gesti, con la politica, con la ragione. Avanti. Insieme abbiamo portato di nuovo Nat nelle scuole, fra i ragazzi, nei teatri, nelle biblioteche. Coi ragazzi che poi finivano per innamorarsi di lei che invece voleva che si innamorassero di Nat. Ora la vedo danzare sull’uscio del cielo. Mentre Nat la guarda e sorride. La guarda e l’aspetta. Con una delle sue rose in mano l’aspetta”.

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