Il Partito Democratico ha celebrato le sue primarie. E sai che novità, ve l’abbiamo raccontato in tutte le salse. Ora deve concentrasi verso quelle che Massimo D’Alema (è blasfemo, signori della sinistra, citarlo ancora?) definiva le “secondarie”. Quelle elezioni dove il candidato vincitore delle primarie si scontra per arrivare alla carica di sindaco, con gli avversari “veri” e non con i rivali del suo stesso partito. Abbiamo sempre sostenuto che la differenza la debbono fare i programmi e gli uomini, non la loro onestà che non deve essere discriminante, ma certa. Alberto Di Girolamo ( così come i suoi antagonisti interni) è una persona per bene. Lo stesso dicasi di quelli che gli contenderanno la carica di sindaco, provenienti dal centro destra. Crediamo che di questo si sarà parlato (programmi, liste e roba simile) nella riunione del direttivo comunale del Pd che si è tenuto giovedì sera. Filtrano indiscrezioni di un forte richiamo all’unità. Bene, i “sensibili” si sono messi in moto. Ma occorre ricordare che per quanto militanti dello stesso partito, i tre (oltre al segretario, Anna Maria Angileri e Luigi Giacalone) hanno chiesto il voto alle primarie, presentando schemi e piattaforme diverse. Uno ha vinto, gli altri due hanno perso. Ora, bene il richiamo all’unità ma le differenze debbono apparire nette agli elettori che altrimenti non capirebbero. Non capirebbero quelli di Di Girolamo, ma neanche quelli degli altri candidati alle primarie. Stare assieme non significa condividere tutto, ci mancherebbe, ma non significa neppure starci per forza. Per sgombrare il campo dagli equivoci del tipo – “Fanno finta di litigare, ma poi stanno tutti assieme” – e alzi la mano chi non ha mai sentito questa frase…, ci sono altre opzioni da tenere presenti. Chi ha vinto non può avere nella squadra di Governo gli altri due ( Renzi non ha Bersani ministro, per esempio). Ma le istituzioni vanno “frequentate” da tutti. La nostra idea è quella che i due “sconfitti” proprio per i consensi che hanno dimostrato di sapere “catturare”, si candidino per il rinnovo del Consiglio comunale e contribuiscano con la loro presenza ad elevare il livello del Massimo Consesso Civico (e Dio solo sa di quanto ce ne sia bisogno). Poi fate come volete.