Il Movimento Difesa del Cittadino, sezione di Marsala, torna a parlare dell’annosa vicenda delle palazzine popolari di via Mazara. Un’ordinanza sindacale del 24 giugno 2009, aveva ordinato lo sgombero dei soggetti domiciliati nelle suddette palazzine, realizzate dal disciolto I.S.E.S., entro il 31 luglio 2009, in quanto a seguito del sopralluogo effettuato sul posto dai tecnici del Genio Civile di Trapani è stato constatato che tali abitazioni erano “…da ritenersi inagibili dal punto di vista della sicurezza strutturale e pertanto si suggerisce il tempestivo sgombero degli occupanti e la realizzazione di transenne di recinzione che impediscano l’accesso delle aree che potrebbero potenzialmente essere interessate da crolli”. Gli immobili erano stati rilasciati nell’agosto del 2009. Con questo provvedimento, le famiglie che occupavano gli alloggi popolari erano stati costretti a stipulare contratti di locazione con privati ed i relativi canoni, sino ad oggi, sono stati pagati dal comune di Marsala. Nel mese di luglio dello scorso anno, l’UREGA – Ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici di Trapani – ha celebrato la gara d’appalto relativa ai lavori di demolizione e di ristrutturazione delle palazzine. Secondo i risultati di gara, ad eseguire la demolizione e la ricostruzione delle tre palazzine, fatte evacuare cinque anni addietro alle 24 famiglie che le abitavano, sarà la ditta “Geometra Alfredo Altieri” di San Gregorio (Catania) che ha offerto un ribasso del 33,89% sul prezzo a base d’asta di 4.147.177,08 euro di cui 2.760.242,24 euro per lavori soggetti a ribasso ed 1.386.934,88 euro non soggetti a ribasso, comprensivi di 1.254.054,61 euro per manodopera e 132.880,27 euro per oneri di sicurezza. Per i lavori in questione, il cui importo complessivo è di 6.230.855,76 euro, il comune di Marsala ha dovuto integrare il finanziamento regionale con un impegno di bilancio di 1.246.171,15 euro pari al 20%. Ma qui sorge il problema. L’avvocato Giuseppe Gandolfo, in rappresentanza del Movimento Difesa del Cittadino, chiede al Comune e tutti agli organi responsabili quando finirà l’odissea delle 24 famiglie che attendono ancora una casa: “Da luglio ad oggi nessuna notizia, i lavori non sono ancora iniziati e ci chiediamo come mai. A quando la risoluzione del predetto annoso problema?”.
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