Il nuoto si potrebbe praticare nelle acque del Mose a Venezia, la canoa nelle strade di Genova (su suggerimento di Di Pietro), il salto ad ostacoli tra gli scandali dell’Expo di Milano, le schiacciate del volley in faccia a “Mafia Capitale”, l’atletica tra i rifiuti in fiamme a Napoli. Il premier Matteo Renzi ha presentato la candidatura dell’Italia per le Olimpiadi del 2024 a Roma. La notizia sarebbe stata accolta diversamente in un altro periodo, ma al momento restano a galla solo perplessità. Analizzando i pro, si potrebbe tranquillamente affermare che con i finanziamenti si potranno creare adeguate strutture – che in Italia al momento non arrivano a 10 –: ciò si tradurrà anche in nuovi posti di lavoro. Si potrebbe anche dire che nell’attuale momento storico e politico, un Presidente del Consiglio che lanci un messaggio di speranza e di riscatto, fa solo il suo dovere. E poi c’è l’esperienza positiva delle Olimpiadi Invernali di Torino che insegna. Ma bisogna analizzare i contro e bilanciare. Fazioni politiche opposte a parte, Renzi non può spostare l’attenzione mediatica su quello che sta accadendo in Italia, la cupola sgominata a Roma è solo la punta di un iceberg che ha mostrato questa volta chiaramente la commistione tra organizzazione criminale e politica, quel rapporto che si celava dietro la “storica” trattativa Stato-mafia e che tuttora resta aperta. Un Paese che non riesce a garantire il principio democratico e costituzionale del lavoro, della sanità, perché non ci sono i soldi, per i continui tagli, non può saltare le “siepi” – restando in tema – e puntare sulle strutture sportive che, per carità, non solo mancano in Italia, ma sono del tutto assenti nel Mezzogiorno, ed inoltre pensare che da qui al 2024 gli impianti crescano come funghi senza che ci sia qualcuno a spartirsi “la torta”. Sembra impossibile allo stato attuale, sarebbe il Paese delle Meraviglie. Per non parlare, sempre di contro, di quanto accaduto ad Atene: la manifestazione olimpica ha portato la Grecia verso un triste declino. Quello che deve fare un cittadino ragionevole, è spostare la tenda e guardare fuori dalla finestra, anche se quello che vedrà non è piacevole. E come ha detto Benigni nel suo show: “Qui solo un miracolo ci può salvare”.
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