Manca soltanto l’ultimo atto della chiusura amministrativa, per la consegna definitiva dei lavori finiti nell’area archeologica di Capo Boeo. L’iter è stato lungo e complesso e per certi aspetti anche travagliato. In un primo momento i lavori furono aggiudicati per un importo di poco inferiore ai 2 milioni e cinquecento mila euro. La stazione appaltante è stata la Soprintendenza dei Beni Culturali di Trapani. Il finanziamento arrivò dall’ex assessorato alla Presidenza, ma oggi la competenza è passata sotto la giurisdizione dell’Assessorato all’Economia della regione Sicilia. I lavori hanno avuto inizio nel settembre del 2007, poi furono per un periodo interrotti, a causa di intoppi burocratici ma anche di ricorsi legali. Dopo la loro ripresa sono stati ultimati alla fine dello scorso anno. L’impresa che si era aggiudicata l’appalto è stata l’Ati Icored – Furnaro. Il responsabile del procedimento per conto della Soprintendenza è stato l’architetto Vito Vaiarello. Il progetto originale e la direzione dei lavori sono stati curati dall’architetto marsalese Giovanni Nuzzo. “Siamo davvero arrivati alla fine del lungo iter – ci ha detto il consigliere comunale Arturo Galfano che ha seguito, anche per motivi professionali, tutta la vicenda –. Ora il Museo archeologico “Lilibeo” diretto dal Maria Luisa Famà, potrà riprendere la piena funzionalità”. I lavori svolti hanno riguardato la sistemazione del Decumano, la viabilità all’interno del Parco, gli impianti di illuminazione e video sorveglianza ( compreso il sistema di antintrusione della recinzione), la sistemazione del museo multimediale del baglio Tumbarello, i servizi igenici delle zona dove una volta sorgeva il poligono di tiro a segno, la biglietteria e la cancellata di viale Vittorio Veneto oltre al parcheggio antistante il teatro Impero.
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