Il Consiglio comunale di Paceco, ha approvato ieri notte il Piano finanziario con la determinazione dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani e la determinazione delle tariffe della Tari per il 2014, approvando poi anche la delibera riguardante le aliquote Tari e le agevolazioni previste nell’ambito della IUC 2014. La seduta, iniziata intorno alle 20, è stata chiusa dalla presidente Marilena Cognata poco prima della mezzanotte.
Entrambe le delibere dell’Amministrazione sono state ratificate con i voti favorevoli di 11 consiglieri (Accardo, Fodale, Genovese, Reina, Cognata, Ricciardi, Bucaida, Lentini, Ciulla, Caradonna, Scarcella), a fronte di 6 contrari (Vultaggio, Catalano, Asta, Ingardia, Spanò, Sciacca) e l’astensione del consigliere Bellezza; assenti Adamo e Trapani.
“Nel Piano Finanziario, i costi per la raccolta dei rifiuti sono uguali a quelli dell’anno scorso, ma sono state rimodulate le tariffe, non solo in relazione alla superficie delle abitazioni, così come stabilisce la legge, ma anche in relazione al numero degli occupanti”. Lo evidenzia il sindaco Biagio Martorana, spiegando che “il costo della raccolta dei rifiuti, secondo la Legge di Stabilità 2014, deve essere completamente coperto dai cittadini; per cui, quella quota che negli anni passati era coperta dal Comune col proprio bilancio, da quest’anno viene ripartita tra i cittadini. Di conseguenza, anche se il costo complessivo rimane sempre di 1.600.000 euro circa, i singoli costi variano a seconda della fascia in cui si trova ciascun nucleo familiare: le famiglie di prima e seconda fascia (composte da una o due persone) pagheranno meno rispetto all’anno scorso; dalla terza alla sesta fascia (in cui sono comprese le abitazioni occupate da tre a sei persone) pagheranno invece leggermente di più. È cambiata la rimodulazione del costo, dunque, seguendo un giusto criterio: più si inquina e più si paga”.
“Sono state stabilite delle riduzioni e delle agevolazioni – prosegue il sindaco di Paceco – per i nuclei che hanno un reddito al di sotto dei settemila euro, per le famiglie con persone che hanno perso il lavoro nell’ultimo anno e le famiglie che vivono in uno stato di bisogno o di disagio sociale, secondo l’elenco presente presso l’ufficio dei Servizi sociali”.
Le riduzioni sono pari ad un totale di circa 42 mila euro; somma che deriva soprattutto dagli emolumenti degli amministratori: la riduzione del 30% degli stipendi dell’Amministrazione, che ammonta a circa 30 mila euro per il 2014, andrà a sovvenzionare le agevolazioni per i nuclei familiari disagiati.
Audrey Vitale